Maratona di Venezia, nota anche come la Maratona del Maltempo. Dopo le condizioni climatiche proibitive dell’edizione 2012, anche quest’anno il fattore meteorologico non ha giocato a favore dei 7500 runners alla partenza di Stra.
Scherzi a parte, l’umidità ha messo in difficoltà gli atleti lungo i 42,195 km che portano fino all’ultimo dei 13 ponti da affrontare nel centro storico del capoluogo veneto. Una nebbia talmente fitta che nemmeno la diretta tv è stata possibile a causa dell‘impossibilità di decollo per gli elicotteri: il collegamento è ripreso solamente in presenza delle telecamere fisse negli ultimissimi chilometri.
Due gli italiani di livello che dovevano prendere il via alla maratona: Ruggero Pertile ed Andrea Lalli. Il primo però è stato costretto a rinunciare all’appuntamento a pochi giorni dall’appuntamento a causa di un’infiammazione al tendine della caviglia destra. Tutti gli occhi puntati dunque sul finanziere molisano al debutto sulla distanza.
Primo chilometro ad un ritmo insolito per la gara maschile: 3’16”. Un disguido, nulla di più: le lepri subito dopo si fanno avanti e i battistrada iniziano a correre al ritmo prestabilito. Lalli fin da inizio gara si fa “trainare” dal gruppo degli africani, cercando di risparmiare energie: corsa sciolta e traiettorie ben studiate per fare meno strada possibile.
Il passaggio alla mezza maratona è di 1h05’22” con Lalli ancora sotto ai primi. Ma come di consuetudine in questa manifestazione, la gara si fa al Parco San Giuliano: Titus Kwemoi Masai, Nixon Machichim e Raymond Kiplagat Kandie prendono vantaggio e il finanziere rimane solo ad affrontare l’infinito rettilineo del Ponte della Libertà dove soffrirà parecchio il vento.
All’entrata nel centro storico di Venezia Nixon Machichim è primo con circa cinquanta metri di vantaggio su Raymond Kiplagat Kandie: i due mantengono lo stesso distacco fino a poche centinaia di metri dalla linea del traguardo quando Kiplagat tenta il forcing. Nulla da fare, Machichim riesce a tenere quei tre metri che gli permettono di conquistare la 28esima edizione della Venice Marathon in 2h13’10”.
Dietro Andrea Lalli sembra avere un’azione di corsa più fluida degli africani e rimonta su uno sfinito Masai che addirittura si fermerà e camminerà per un tratto di gara. Al traguardo il molisano coglie un ottimo terzo piazzamento in 2h14’26”, buon crono se si pensa alle condizioni climatiche con cui hanno avuto a che fare gli atleti.
Fra le donne ritmo troppo spinto per le concorrenti etiopi nei primi chilometri che pagano dazio: vittoria quindi alla keniana Mercy Jerotich col il Personal Best di 2h31’14”, che giunge al 10° posto assoluto e crea un abisso sulla seconda classificata Halima Hussen Kayo (2h38’49”).
Arrivederci alla prossima edizione, confidando in un tempo più clemente!
Nella foto: Nixon Marchichim taglia il traguardo della 28^ Venice Marathon (Matteo Bertolin)
grandissimo Andrea !!! bellissima gara hai fatto !!
Lalli terzo in una gara organizzata per avere gli italiani avanti (vedi sfida organizzata Pertile-Lalli), quindi, senza africani forti in grado di competere su alti livelli…e poi, seppur restando un grande tempo x un esordio, aveva dichiarato di poter correre 2h10 – 2h12….alla fine non è andata proprio così, anzi…