Il ‘Parco dell’amicizia’ di Belgrado ha ospitato quest’anno la 20^ edizione dei Campionati Europei di Corsa Campestre. Un percorso lineare quello preparato per gli atleti, con rettilinei lunghi e curve larghe e veloci. La giornata è stata caratterizzata da un tempo soleggiato ma freddo, come è normale aspettarsi a questa stagione in un paese quale la capitale serba.
Alle ore 10 il via delle gare con la categoria Junior Donne. Sul percorso di 4 km è stata la britannica Emelia Gorecka a tagliare per prima il traguardo, laureandosi così campionessa europea, dopo il secondo posto dello scorso anno a Budapest, davanti a Sofia Ennaouoi (Polonia) e alla slovena Mismas. Fra le italiane, prima la figlia d’arte Federica Del Buono in 25^ posizione, dietro alla quale giunge una sorprendente Angelica Olmo (ancora allieva) in 26^ posizione. Anna Stefani chiude 31^, mentre Giulia Mattioli finisce la sua prova in 40^ posizione. Più dietro Sveva Fascetti in 52^ piazza e Elisabetta Ottonello, 67^ all’arrivo. Primo posto a squadre per la Gran Bretagna, con tre atlete nelle prime otto posizioni; seconda la Svezia e terza la Germania.
Fra gli Junior Uomini grandi erano le ambizioni e la gara ha dato ragione agli azzurrini che hanno portato a casa risultati all’altezza delle aspettative. Pronti, via: parte subito la bagarre e alla prima curva Italo Quazzola rimane vittima di una caduta. La gara si sblocca intorno al terzo chilometro, quando il turco Ali Kaia lascia il gruppo: la sua azione prosegue e ben presto l’unico che riesce a reggere il suo ritmo resta il belga Isaac Kimeli. I due risolveranno i conti solo in volata, dove Ali Kaia, vincitore di 5.000 m e 10.000 m agli Europei Juniores di Rieti, riesce a battere il belga, che giunge sul secondo gradino del podio. Bronzo per il russo Mikhail Strelkov, che aveva tentato di stare attaccato ai due davanti. Quarto è il britannico Davies che riesce a vincere lo sprint con l’italiano Lorenzo Dini, autore di un’ottima prestazione, nonostante il calo negli ultimi due giri del percorso (a fine gara l’azzurrino si dirà non soddisfatto della sua gara). Poco dopo ecco arrivare al traguardo il secondo italiano: si tratta di Yemaneberhan Crippa in 7^ posizione. 18° chiude Samuele Dini mentre è 26° Nekagenet Crippa; 43° posto per Osama Zoghlami e 48° lo sfortunato Italo Quazzola. La squadra italiana, grazie ai buoni piazzamenti, riesce a cogliere una soddisfacente medaglia di bronzo, anche se fino all’ultimo giro si poteva sperare in un metallo ancor più “prezioso”. Prima è la Francia e seconda la Russia.
Per quanto riguarda le Promesse Donne, prima fra le italiane è una buona Laura Bottini, 30^ all’arrivo, mentre la seconda è Sara Galimberti, che chiude in 39^ posizione. Nel finale cede Giulia Alessandra Viola, che giunge 43^, seguita dal 44° posto di Martina Merlo. A completare i piazzamenti della squadra italiana sono Laura Papagna (56^) e Virginia Abate (58^). Si laurea campionessa europea U23 Sifan Hassan (Olanda) ; seconda è la “padrona di casa” Amela Terzic, prima l’anno scorso fra le Juniores a Budapest; chiude il podio Charlotte Purdue. Non particolarmente esaltante, quindi, la prova della squadra Promesse Donne, che giunge ottava, come nel 2008 a Bruxelles e nel 2009 a Dublino.
Risultati positivi arrivano dalla prova al maschile, dove Michele Fontana riesce a piazzare un ottimo 8° posto dopo essere stato per buona parte della gara nel gruppetto di testa: nelle precedenti edizioni solo Lalli, Meucci e La Rosa avevano saputo fare meglio in questa categoria. Lontano il secondo italiano, ossia Daniele D’Onofrio che chiude 55°. Dietro di lui arrivano Giuseppe Gerratana (56°) e Andrea Tagnese (61°). Ritirato Andrea Sanguinetti. Vince il titolo Pieter-Jan Hannes del Belgio, davanti al bulgaro Mitko Tsenov e al serbo Nemanja Cerovac, mentre nella prova a squadre è la Gran Bretagna ad imporsi sull’Ucraina e la Francia; chiude 9^ la nazionale italiana.
E’ un’ottima prova quella delle Senior azzurre, che si classificano in 4^ posizione come squadra: si tratta del miglior piazzamento mai ottenuto (fino ad oggi il migliore era un 5° posto, ottenuto 5 edizioni fa). A sorprendere è soprattutto Veronica Inglese, splendida 8^ (meglio di lei aveva saputo fare solo la Ejjafini, terza a Velenje nel 2011 e settima nel 2012 a Budapest). Proprio Nadia Ejjafini è la seconda italiana (18^), mentre più dietro arrivano Elena Romagnolo (34^) ed Elisa Desco (37^). A chiudere il gruppo delle italiane sono Valeria Roffino, che ha chiuso la sua prova in 46^ piazza, e Silvia La Barbera: per il 51° posto. A vincere questa gara è la francese Sophie Duarte, che stacca Gemma Steel (Gran Bretagna) e Dulce Felix (Portogallo). La prova a squadre è, anche in questo caso, dominate dalla Gran Bretagna, che piazza quattro atlete nelle prime 15. Medaglia d’argento per la Francia, mentre il bronzo va alla Spagna.
Se già dalla vigilia si diceva che il percorso di Belgrado fosse veloce, tutto ciò è stato confermato, oltre alle gare precedenti, nella prova finale dei Senior Uomini. Alla partenza la sfortuna colpisce di nuovo ed il nostro capitano Gabriele De Nard rimane vittima di una caduta ed è costretto a rimontare sul gruppo, attaccandosi alla coda degli ultimi. Nella prima fase di gara tutto sembra andare bene per gli italiani: Daniele Meucci è li davanti e controlla i battistrada dal 5°-6° posto, mentre Patrick Nasti è poco dietro, nella pancia del gruppo. Dopo i primi 4 km, però, all’ingegnere pisano si “accende la luce della riserva” e comincia a perdere posizioni: sarà poi costretto al ritiro (probabilmente non ha recuperato a pieno la Maratona di New York). Purtroppo anche Nasti cede qualche piazza e sul traguardo il primo degli italiani è Giammarco Buttazzo (30°)e secondo l’esordiente Gabriele Carletti 35°. Riesce a rimontare con immensa forza mentale e fisica Gabriele De Nard, che chiude 40°; più indietro arrivano lo specialista delle siepi Nasti (46°) e Alex Baldaccini (55°). La vittoria va allo spagnolo Alemayehu Bezabeh, che vince per distacco finendo la gara con una media di 2’55″/km. Secondo è il turco Arikan Polat Kemboi (caduto dopo essere inciampato su tronco intorno al terzo chilometro) e terzo il britannico Andy Vernon. Fra le squadre conquista l’oro la Spagna, l’argento va alla Turchia e il bronzo alla Gran Bretagna, protagonista di questa edizione dell’EuroCross. Un nono posto a squadre, quello dell’Italia, che lascia un po’ di amaro in bocca.
Nella foto: La squadra Junior M bronzo alla 20^ Edizione dei Campionati Europei di Cross (Foto Giancarlo Colombo/Fidal)
Bellissime gare e bravissimi i nostri “cuccioli” che hanno dato dimostrazione di grande determinazione. Peccato la mancanza di alcuni atleti che avrebbero potuto dare una spinta in più, come la fortissima Nicole Reina, che avrebbe potuto spingere la squadra juniores femminile fin sul podio.
In campo senior maschile vedere lì davanti gli africani….beh…discutibile direi, forse ci vorrebbero regole più restrittive, o finiremo per fare gli Europei di cross direttamente in Africa…almeno lì fa più caldo 😛