Sono state tante le emozioni che hanno percorso lo Stadio della Quercia di Rovereto in questi tre lunghissimi giorni di gare, accompagnate da un clima molto caldo ed umido.
Una menzione speciale vorrei farla per Irene Siragusa, ragazza del ’93 che anno dopo anno sta mietendo i propri personali su 100 e 200, e proprio in queste due gare ha fatto doppietta col personale di 11″43 in batteria ed 11″51 in finale per quanto riguarda i 100, mentre nei 200 si è portata fino al crono di 23″27 prendendosi i minimi di partecipazione di Zurigo. Speriamo che finalmente dopo l’ennesima prestazione di gran
valore, qualche corpo sportivo si faccia avanti per reclutare questa tenace e talentuosa atleta.
Un altro minimo per Zurigo è venuto da colui che la maglia azzurra l’ha indossata ormai innumerevoli volte e di campionati italiani ne ha vinti 28, sto parlando di Nicola Vizzoni, che con una serie sempre in crescendo, fa la sua miglior misura stagionale del martello, riuscendo a far volare il proprio attrezzo a 75,99 , mostrando successivamente una gran felicità, come un ragazzo alle prime armi. Non è stata da meno la sua allieva Micaela Mariani, che dopo il titolo dello scorso anno, riesce a riconfermarsi dopo una bellissima lotta con Elisa Palmieri, che però non riesce a raggiungere per qualche centimetro il 66,24 della Mariani.
Grandi riconferme anche dai 100 e 200 uomini, dove Delmas Obou parte bene e si invola sul traguardo con un gran lanciato e fermando il cronometro a 10″33; stessa opera d’arte per il collega finanziere Diego Marani che si aggiudica il mezzo giro di pista col nuovo personale di 20″47 davanti a Matteo Galvan. Proprio Galvan, il giorno prima si era fatto fautore di una gran prestazione nei 400, riuscendo finalmente a toccare i 45 secondi con 45″58, seguito da un ancor più redivivo Davide Re che ritocca ancora il suo personale con 46″00, intravedendo le porte dei 45.
Tra le donne del giro della morte invece non c’è stata storia, con Libania Grenot, in una condizione che non si vedeva da diverso tempo, in grado di coprire la sua gara in 50″55, non lontana dal proprio record nazionale, evento che fa ben sperare per i prossimi campionati europei.
Bellissima ed avvincente la contesa nel salto in lungo femminile, con Tania Vincenzino e Dariya Derkach che giocano praticamente alla pari, superandosi ad ogni turno, fino al 6,51 della Vincenzino, misura che la proclamerà definitivamente campionessa. Dariya Derkach si è però rifatta il giorno dopo col titolo nel salto triplo con un balzo di 12,10. Il triplo maschile è rimasto privo di Donato e Greco, cosa che ha offerto a Fabrizio Schembri la ghiotta occasione per far suo il titolo, occasione a pieno sfruttata con al quarto turno con 16,61, mentre dietro Daniele Cavazzani ha provato in tutti i modi a battere Schembri, ma alla fine si è dovuto arrendere alla seconda posizione ma col nuovo personale di 16,52.
Nel Lungo maschile, Stefano Tremigliozzi si è visto beffare per soli 6 cm da Emanuele Catania, che trova un’ottima asse di battuta che lo proietta fino a 7,98, quel tanto che basta per aggiudicarsi il titolo di campione italiano assoluto.
Mezzofondo di gran classe, soprattutto tra le donne, dove a far più impressione sono state Giulia Viola e Federica del Buono; la prima si è distinta nei 5000 m , imponendosi di una quindicina di secondi su Laila Soufyane, chiudendo in 15’55″98, la seconda ha praticamente messo tra lei e le avversarie un vuoto già nei primi 200 m dei 1500, mancando per pochi secondi il personale ma finendo nell’ottima prestazione di 4’10″26.
L’orgoglio trentino spetta tutto al giavellottista Norbert Bonvecchio, che nella sua regione si prende meritatamente il titolo assoluto, dopo la gran prestazione in coppa europa, con un lancio da 78,96; la controparte femminile per quanto riguarda sempre il giavellotto è stata Sara Jemai, che si riconferma la più forte del momento, prendendosi il titolo con 53,85.
Bella prova per una ritrovata Alessia Trost la quale però fatica non poco per avere la meglio su Desiree Rossit, che viene sconfitta per soli due centimetri dalla finanziera, 1,90 per Trost, 1,88 per Rossit. Va alle fiamme gialle anche il titolo maschile dove Gianmarco Tamberi, dopo qualche incertezza iniziale, riesce a valicare i 2,22 alla terza prova, lasciandosi dietro tutti gli altri.
Agrodolce la rassegna dei 110 hs per Paolo Dal Molin, il quale dopo aver fatto il personale in batteria con 13″47, si vede negare l’oro nazionale da un problema muscolare, cosa che permesso a Hassane Fofana di involarsi sul traguardo, anch’egli col nuovo personale di 13″60. Grande sprint con barriere anche per Marzia Caravelli, che copre la distanza dei 100 hs in 13″07, lasciandosi dietro la campionessa indoor Giulia Pennella. Senza avversarie invece Yadisleidy Pedroso, la quale ha una marcia in più sui 400 hs, avendo ragione sulle altre in 55″84. Molto più dura la faccenda 400 hs per Leonardo Capotosti, che comunque esce davanti a tutti fermando il cronometro a 50″17.
Grande determinazione per Flavia Nasella, chesi aggiudica il titolo dell’Eptathlon all’ultima gara, scavalcando la ex-leader Enrica Cipolloni. 5468 punti per Nasella, 5450 punti Bianchi e 5376 punti Cipolloni, mentre Michele Calvi ha avuto vita facile su tutti gli avversari fin dall’inizio, finendo con 7492 punti, purtroppo a soli 8 punti dal record personale.
Infine, i titoli di staffetta maschile hanno avuto l’egemonia della finanza: 39″29 in 4×100 e 3’08″81 in 4×400, imprendibili da chiunque. Spartiti invece tra Forestale ed Esercito i titoli di staffette: alle biancoverdi della Forestale la 4×100 in 44″06 e la 4×400 all’Esercito in 3’38″44.
Foto della manifestazione – Risultati completi
Nella foto: Matteo Galvan (Andrea Renai/atletipercaso.net)
Veramente ottimi risultati, Zurigo ospiterà una grande nazionale!
Questi risultati fanno ben sperare per Zurigo e soprattutto per il futuro poiché la maggior parte sono giovanissimi.