Nato a Cleveland in Ohio l’8 Luglio 1923, è uno dei personaggi più importanti della storia dell’atletica mondiale nonché il più vecchio campione olimpico vivente dei 100 metri piani.
Si racconta che quando Dillard aveva 13 anni, assistì ad una parata celebrativa a Cleveland per onorare il neo plurimedagliato olimpico Jesse Owens di ritorno dalle Olimpiadi del 1936. Un evento particolarmente importante e significativo quello della vittoria di Jesse Owens alle olimpiadi di Berlino, che “sfidando” e vincendo Hitler che cercò di utilizzare i Giochi Olimpici come uno strumento politico per affermare la supremazia della razza ariana; Dillard descrive le sue emozioni al ricordo delle vittorie di Owens: “La Supremazia ariana era un mito, un falso concetto,e Jesse ha dimostrato ciò per quattro volte.” Ha dichiarato Dillard.
A seguito dei grandi festeggiamenti, il giovane Dillard ha l’onore di incontrare faccia a faccia questo campione tanto idolatrato e farci uno “scambio di parole”. Da quel momento, il giovane tredicenne, capì quale era la sua strada: voleva vincere le Olimpiadi ed essere anche lui proprio come il suo idolo.
Nel 1941, durante i Campionati Statali su Pista del Liceo, Jesse Owens notò che Dillard indossava un paio di scarpe da corsa abbastanza vecchie e rovinate. E’ stata in questa occasione in cui Owens tornò negli spogliatoi dai quali uscì con un nuovo paio di scarpe da regalare a Dillard, che in quel periodo calzava la sua stessa misura. Dillard con quelle scarpe vinse il Campionato Statale. Terminati gli studi liceali presso l’East Tech di Cleveland, il giovane decide di intraprendere un percorso di laurea al Baldwin Wallace College di Berea (Ohio).
Negli anni frequentanti gli studi collegiali, Dillard riesce a levarsi numerose soddisfazioni in ambito sportivo in particolar modo nelle corse ad ostacoli “alti” e “bassi” dove riesce a vincere ben quattro titoli collegiali nazionali. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale dovette imporre una “pausa” alla promettente carriera in pista di Dillard reclutandolo a far parte della 92°divisione di fanteria dell’esercito, truppe note col nome di “Buffalo Soldiers”.
Dillard dovette quindi andare a combattere all’estero spingendosi con le sue truppe fino alla penisola italiana. Aiutò gli Alleati a rompere le difese tedesche conosciute come la Linea Gotica.
Sebbene questi anni da militare siano ornati di numerose glorie, oggi Dillard preferisce ricordare i “divertenti” momenti quando in occasione di una copertura si è visto costretto ad immergersi in una latrina, oppure incontrando donne italiane che non avevano mai visto uomini neri e permettere loro di toccare il suo viso.
Non appena rientrò in patria, Dillard riprese subito dove aveva lasciato il percorso di preparazione atletica imponendosi subito con la vittoria di quattro titoli collegiali.
Nel 1948 partecipa come atleta della nazionale statunitense alle Olimpiadi di Londra dove vince la gara dei 100 metri piani in 10”30 (si può dire essere il “primo tempo elettronico” dato che alle Olimpiadi di Londra del 1948 per la prima volta il dispositivo del fotofinish viene collegato alla pistola dello starter misurando quindi il tempo dall’istante esatto dello sparo) e la staffetta 4×100 mt.
Le Olimpiadi di Helsinky quattro anni dopo, lo rivedono di nuovo protagonista, stavolta però in una gara diversa: i 110 hs, dove non solo riesce a vincere, ma stabilisce anche un nuovo Record Olimpico fermando il cronometro a 13″70. Inoltre insieme ad altri tre suoi connazionali porta al successo ancora una volta la staffetta 4×100 mt.
In entrambe i casi, al suo rientro, Cleveland lo accolse con funzioni civiche per festeggiare le vittorie dell’ “atleta di casa”.
Dillard si laurea in Economia alla Baldwin Wallace e lavora all’ufficio affari al Cleveland Metropolitan School District per molti anni Si sposa con Joy alla quale resta legato per 53 anni fino alla morte di quest’ultima avvenuta nel 2009. Adesso Dilalrd vive insieme alla figlia e ai suoi tre nipoti. Ha un legame molto forte con la sua famiglia.
Alle Olimpiadi scorse, Londra 2012, Dillard torna sui campi di gara che tanto lo hanno reso celebre per assistere alla finale dei 100m piani ospitato dalla società tempistica che registrò la sua vittoria nella medesima distanza che permise lo scatto del famoso “fotofinish” risalente a 66 anni fa.
Quella sarà la sua ultima apparizione alle Olimpiadi, infatti, vista l’età che avanza ha dichiarato di non essere intenzionato a partecipare a quelle di Rio 2016.
Da dichiarazioni rilasciate in diverse interviste, Dillard dice che gli piace essere ricordato come uno che andava d’accordo con la gente, aiutando le persone quando e dove poteva; a lui stesso piace definirsi “un bravo ragazzo” cosa che tutti noi non possiamo far altro che concordare.
Foto: IOC
Foto: Clara Morden