Ha dell’incredibile quello che è trapelato qualche ora fa sui media Russi.
Tutti sono a conoscenza ormai delle squalifiche alle cinque stelle della marcia russa, tre delle quali capaci di vincere addirittura medaglie d’oro alle olimpiadi. Tuttavia risultava alquanto strano il fatto che, nonostante le anomalie riscontrate nei passaporti biologici risalissero al 2009, magicamente nessuno dei tre campioni olimpici è stato privato del titolo in quanto la vittoria è stata conseguita in un lasso di tempo in cui i valori ematici erano regolari.
Se quello che scrive il settimanale russo СЭ fosse confermato, ci troveremmo forse davanti ad uno dei più grandi furti della storia dello sport.
Sulle pagine della rivista si legge che la Federazione Russia ha aspettato più del dovuto a far trapelare queste positività, che risalgono al 2012, per aspettare l’entrata in vigore del nuovo regolamento WADA il 1° Gennaio 2015. Infatti la nuova versione del Codice Antidoping permetterebbe la divisione della squalifica in più pezzi, in modo da non annullare i risultati che sono stati conseguiti senza l’aiuto del doping.
In questa maniera i tre medagliati potranno tenere l’oro al collo nonostante abbiano fatto uso di sostanze illecite sia subito prima che subito dopo la partecipazione alle olimpiadi.
Le modifiche a cui ci si riferisce dovrebbero essere quelle al capitolo 10, che permettono più flessibilità nelle squalifiche se l’atleta riesce a dimostrare di essere non colpevole.
In ogni caso le squalifiche ora verranno esaminate dalla IAAF, che ha il potere di accettare o meno la proposta dell’Agenzia Antidoping Russa. Inutile dire che se le pene dovessero essere confermate rappresenterebbero un pericoloso precedente che potrebbe incentivare ancora di più il ricorso al doping per vincere medaglie.
Nel frattempo il supervisore di tutta la nazionale russa, Valentin Maslakov, ha rassegnato proprio qualche ora fa le sue dimissioni dal ruolo che ricopriva nella Federazione Russa.
Nella foto: Valentin Maslakov (rusathletics.com)
Secondo me l’unico metodo efficace per ridurre al minimo i casi di doping è avere tolleranza 0. Nel momento in cui un’atleta viene beccato bisognerebbe toglierli tutte le medaglie ottenute fino a quel momento e invalidargli tutti i risultati (a prescindere dal fatto che quando ha ottenuto la medaglia si fosse dopato o meno) in più squalifica per minimo un paio d’anni o a vita nei casi più “gravi”.