Secondo le ultime indiscrezioni, saranno più severi e più intransigenti i NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri), delegati dal presidente del Coni Giovanni Malagò ad effettuare controlli a sorpresa. Erano quindici anni che si parlava di istituire un organo indipendenti per i controlli ma, sebbene fosse stato argomento di discussione nelle varie riunioni del Coni nel 2013, non se ne era poi fatto di nulla.
Il caso Schwarzer, tutt’ora sotto inchiesta della procura di Bolzano, ha aperto le porte a numerose discussioni sul fatto che gli atleti si rendessero irreperibili ai controlli “a sorpresa”, che poi tali non erano poiché pare che venissero informati da alcuni fonti interne del Coni.
Che l’idea di Malagò possa essere discutibile non è un segreto: infatti il Comando dei Nas agli ordini del generale Cosimo Piccinno lavorerà negli stessi uffici dello Stadio Olimpico dove operano ora quelli dell’agenzia Coni-Nado, e utilizzerà anche buona parte dello stesso personale, quello che in buona sostanza avvisava gli atleti dei controlli o chiudeva un occhio se questi si rendevano irreperibili. Poi esiste un secondo e più grave dubbio, ovvero che la volontà di appaltare in esterno ai Nas, in stretta collaborazione con il Coni, la gestione dei controlli a sorpresa sia in realtà il modo migliore per aggirare il problema, e non creare quella authority totalmente indipendente dal Coni che la legge pure prevede. Una mossa che permetterebbe al Coni di mantenere più o meno la gestione dei controlli a sorpresa.
Per cercare di porre soluzione immediata, il deputato del Pd Paolo Cova insieme ad altri collaboratori, hanno chiesto la creazione immediata di un organo specializzato che sia realmente indipendente dal Coni, perché negli ultimi anni, un troppo stretto rapporto “controllore/controllato” ha negato o nascosto la veridicità di molti dei test effettuati.