Tutti gli occhi puntati su un atleta in particolare nel meeting Diamond League di New York… Usain Bolt!
Si sa che il pluricampione olimpico è l’uomo dei record, e averlo in pista è sempre un onore, non si sa mai che vi lasci a bocca aperta con uno dei suoi temponi, ma invece stavolta….
Lo so che eravate abituati alla sua corsa sciolta, alle sue potenti spinte, alla sua leggera falcata, e magari anche all’enorme vuoto che lasciava dietro di sé tra lui e gli avversari, ma a New York non è successo niente di tutto questo. Nella gara di ieri infatti, Bolt è sembrato molto sofferente, al punto che il suo giovanissimo compagno di allenamenti e “futuro erede” Zharnel Hughes, (classe ’95) per poco non riusciva ad avere la meglio sul giamaicano. 20″29 per Bolt e 20″32 per Hughes, che sicuramente si sarà mangiato le mani perché arrivare a tre centesimi dal battere il primatista mondiale non è roba da tutti i giorni.
A fine gara, queste le parole di Bolt: “Non sono molto felice per il tempo di oggi, ma fino ad ora gli allenamenti sono andati bene, quindi sono concentrato sul resto della stagione” e come dargli torto, quelle di New York non erano le condizioni ideali per un super sprint, il vento contrario non era poco (-2.6 m/s) e poi si sa che il miglior allenamento è la gara, e quindi si comprende da questo la fiducia di Usain Bolt in un miglioramento delle prestazioni; anche se senza dubbio la gara di New York ha dato credito al rivale Justin Gatlin che rimane al comando della classifica mondiale stagionale non solo sui 200m con il 19.68 di Eugene, ma anche sui 100m con il 9.74 stabilito a Doha.
Il rettilineo dei 100m nel meeting della Grande Mela è stato conquistato da Tyson Gay con 10.12, davanti a Nesta Carter 10.15.
Nel rettilineo con barriere (110hs) un superbo David Oliver, vince in 13.19 su Jason Richardson (13.26), al femminile invece sui 100m hs Sharika Nelvis ferma il cronometro a 12.65, davanti a Tiffany Porter 12.81.
Sul giro della morte con ostacoli, non poteva che vincere un immortale come Javier Culson, il portoricano si mette tutti alle spalle chiudendo il giro di pista in 48″48, dietro di lui Van Zyl (48″78) e Gibson (48″97).
Sui 400m un nuovo National Record per il sudafricano Wayde Van Niekerk in 44.24.
Una gara quasi di sicurezza per il triplista Pedro Pichardo, che a causa anche del forte vento contrario, si porta a casa la medaglia d’oro con una misura ben lontana dal suo record personale di 18.08, gli basta infatti un 17,56 per salire sul gradino più alto del podio.
Alla gara doveva prendere parte anche l’atleta italiano in forze al corpo dei Carabinieri, Fabrizio Schembri, ma decide di dare forfait e rimandare il suo esordio alla prossima gara.
Sulla doppia distanza degli 800m invece si impone David Rudisha che ripresosi dall’infortunio di Ostrava, taglia il traguardo prima di tutti i suoi avversari grazie ad un bellissimo 1:43.58 e dimostra di essere ancora lui, la persona da battere in questa distanza.
Al femminile una sfida molto interessante è stata quella sui 400 metri, in cui Francena McCorory dimostra ancora la sua leadership mondiale, dopo Doha in Asia e Roma in Europa, conquista un altro continente, grazie al suo giro di pista in 49″86, vince il meeting di New York con un buon vantaggio sulle dirette avversarie Shaunae Miller (50″66) e Stephanie Ann McPherson (50″84).
Ma non finisce qui! Perchè anche il mezzo giro di pista regala emozioni, scontro tra titani, nel testa a testa dei 200 metri che vede spuntarla Tori Bowie in 22″23 sulla nigeriana, bronzo ai mondiali, Blessing Okagbare che chiude in 22″67.
Nel salto in alto femminile l’asticella si alza a 1.99 per le ultime due atlete rimaste, la spagnola Ruth Beitia e la croata ormai veterana della specialita Blanka Vlasic, purtroppo nessuna delle due atlete riesce a superare la misura, per cui si chiude la gara in pari merito a 1,97 ma come da regolamento, il conteggio degli errori grazia Ruth Beitia che riesce cosi ad avere la meglio sulla croata e salire sul gradino più alto del podio.
Il prossimo appuntamento Diamond League sarà il 4 Luglio a Parigi con il Meeting Areva.
Nella foto: Usain Bolt (Victah Sailer)