Dopo l’edizione 2014 che si è svolta in Colorado a Manitou Springs, quest’anno il Campionato Mondiale di Lunghe Distanze di corsa in montagna ha visto Zermatt (Svizzera) come sede di assegnazione dei titoli iridati.
Sul versante svizzero sotto il Monte Cervino si sono dati battaglia i migliori atleti della specialità e ciò che ne è uscito sono state state due gare spettacolari, sia al maschile che al femminile, che hanno regalato anche qualche colpo di scena.
Iniziamo dalla gara maschile, quella che ha regalato più gioia ai tifosi della nazionale italiana: il podio di fine gara, infatti, ha visto ben due azzurri medagliati. Sul gradino più alto è salito Tommaso Vaccina, sesto lo scorso anno in Colorado, che dopo aver lasciato spazio nella prima parte di gara al keniano Francis Maina Ngare e allo statunitense Andy Wacker, ha recuperato le posizioni decisive e si è involato verso la vittoria al termine della classica distanza della maratona interamente in salita, laureandosi così nuovo campione mondiale di lunghe distanze.
Alle sue spalle è giunto proprio lo statunitense Andy Wacker, mentre sul terzo gradino del podio troviamo un altro italiano, un ragazzo giovane che risponde al nome di Francesco Puppi, che alla sua prima gara con la nazionale italiana ha saputo cogliere una grande medaglia di bronzo. Terzo fra gli italiani è Massimo Mei in quinta posizione, al quale seguono Gerd Frick (ottavo) e Alessandro Rambaldini (dodicesimo).
Le eccellenti prestazioni ottenute dai componenti della squadra maschile hanno permesso al tricolore azzurro di sventolare sul gradino centrale del podio anche nella classifica a squadre.
Fra le donne, a vincere è stata l’elvetica Martina Strahl, mentre per quanto riguarda le italiane Catherine Bertone è stata la prima a giungere sulla linea di arrivo in terza posizione. Dietro di lei Ivana Iozzia al settimo posto, mentre chiude decima Francesca Iachemet. Tredicesima, infine, Gloria Giudici, quarta delle italiane che riescono a cogliere un argento a squadre a livello mondiale.
Una trasferta a Zermatt, quindi, più che positiva per la spedizione italiana che ha saputo distinguersi fra le donne e imporsi al maschile, con risultati che fanno ben sperare, e sognare, per il futuro.
Foto Andy Wacker/Facebook