Corridori ed ultra-maratoneti di tutto il Mondo, unitevi! Non pensiate che le maratone si corrano solo in grandi città, con rifornimenti ad ogni angolo, medici sempre pronti ad aiutare e la folla che osanna dai bordi del percorso. Il panorama delle Ultra maratone è variegato, sfaccettato e a volte molto bizzarro, per mettere alla prova il carattere, la determinazione e, perchè no, anche una buona dose di humour.
Percorrere 42km a piedi è già un elemento non da poco, figuriamoci se i metri da percorrere sono disposti nei luoghi più impervi della terra, dove non basta solo un buon paio di scarpe e polmoni forti per sopravanzare la natura e la stanchezza.
La Maratona madre è nata dalle imprese dell’ emerodromo Ateniese Filippide, che bardato di scudo, elmo e lancia, corse per tutta la piana di Maratona, varcò le soglie della polis ateniese per riferire la vittoria sui persiani, spirando subito dopo. Perchè non rivivere quel misto di leggenda ed onore? Se avete voglia e polmoni potete provare la Spartathlon, 246 Km di corsa da Atene a Sparta, cercando di dar ragione alle parole di Erodoto, il quale scrisse che un uomo avrebbe potuto coprire il percorso in meno di due giorni. Questa prova pazzesca è nata ufficialmente nel 1983 con 48 partecipanti da 11 paesi del Mondo, vogliosi di rivivere le gesta degli antichi emerodromi.
Se passando per la Grecia l’ispirazione storica non è ancora passata, potete fare una capatina in Cina e più precisamente alla “Great Wall Marathon“. Nata nel 1999, questa maratona si corre sopra le mura della Grande Muraglia Cinese, in cui i veri protagonisti sono i 5164 gradini da salire e scendere, una avventura da amanti del genere; ricordatevi di legarvi le stringhe se non volete recarvi dal più vicino dentista.
Il saliscendi della Grande Muraglia però è niente in confronto al saliscendi per eccellenza: l’Everest.
L‘Everest Marathon, istituita per celebrare l’ascesa al monte più alto del Mondo da parte di Edmund Hillary e Tenzing Norgay nel 1953, mostra la propria faccia agonistica ancor prima di iniziare: per arrivare alla linea di partenza bisogna camminare per 15 giorni, arrivando a Gorak Shep, situato a 5184 metri. Da lì, iniziano a snodarsi i 42km, attraversando un paesaggio surreale, addobbato da villaggi, antichi monasteri e yak gironzolanti. Pericolo più grande: l’aria rarefatta. Chi non è abituato a far fatica a grandi altitudini, rischia infatti problemi di ossigenazione ed apnee.
Siccome sull’Everest il freddo era per pappe molli, bisogna alzare ancora il tiro, recandosi in Groenlandia, con la sua Polar Circle Marathon, la più fredda maratona del Mondo. Con temperature altalenanti dai -5°C ai -15°C condito di venti sferzanti, il Circolo Polare Artico offre una corsa su terreni glaciali, discontinui e spesso scivolosi, col rischio ulteriore di crepacci. Il tutto è però avvolto dal silenzio cristallizzato, che si spezza solo nel rumore delle scarpe che graffiano il terreno.
Troppo glaciale? Allora scegliete se andare in Africa o negli USA.
Nel continente Africano le opzioni più prestigiose sono costituite dalla Maratona Safaricom oppure dalla Desert Run, scegliete voi.
Nella Safaricom del Kenya, è come essere una mandria di gnu che scappa dai leoni, ed il rischio di essere attaccati da animali selvatici è più che reale. Snodata su due giri da 21km, la Safaricom cerca di ottenere fondi per la salvaguardia del patrimonio faunistico.
Se optate per la Desert Run dovete invece spostarvi in Marocco, dove, ai confini del Sahara, parte questa rinomata gara a tappe su terreni aspri, sabbiosi ed impervi, il tutto coccolato dal caldo desertico. Dopo questa corsa la sabbia nelle scarpe da salto in lungo vi sembrerà una passeggiata.
Scegliete il nuovo Mondo? Bene perchè anche gli Stati Uniti offrono due simpatiche maratone.
Potreste iniziare dalla Badwater Ultramarathon: 86m sotto il livello del mare per 217 km nella Death Valley. Il National Geographic l’ha catalogata come la corsa più dura del mondo, con temperature che possono arrivare oltre i 50° C, letteralmente da impazzire.
Se volete invece rimanere in un ambiente più civilizzato allora fa per voi la World Champioship Pach Burro Race, una corsa di 46 km e 661 m che si svolge nel Colorado a Fairplay.
Guidati dallo spirito degli antichi pionieri alla ricerca d’oro insieme al loro asino, questa corsa offre al corridore l’opportunità di sentirsi come gli uomini di frontiera. L’asino al seguito c’è davvero, che legato al concorrente, lo guida attraverso i passaggi rocciosi o cespugliosi. Occhio ai calci.
Chiudiamo infine questa rassegna di passione per la fatica con un qualcosa che definirla “corsa” è un eufemismo; il termine tecnico appropriato sarebbe “pazzia”.
L’attraversamento del lago di Loch Ness, a piedi e sott’acqua. Appena vi siete ripresi dal grande punto interrogativo apparso sopra la vostra testa, vi possiamo dire che qualcuno l’ha fatto.
Lloyd Scott, esperto ultra maratoneta, ha infatti percorso sott’acqua il famoso lago scozzese con indosso una muta da 55kg in stile palombaro, impiegando ben 12 giorni per completare questa impresa iper-titanica. In un dato momento, Scott è stato soccorso perchè, data la visibilità praticamente nulla, è scivolato per 8 metri in un crepaccio. La visibilità non è certo l’unico ostacolo: freddo, oscurità ed alienazione sono esperienze davvero agghiaccianti in questa stramba prova di coraggio, portata avanti però per raccogliere fondi contro la leucemia.
Se avete tempo, voglia, polmoni, coraggio e diverse paia di scarpe indossate lo zaino e iniziate a correre, il Mondo vi aspetta!
Foto di copertina: Desert Run, PIERRE VERDY/ AFP/ Getty Images
Foto: Great Wall Marathon, Great-Wall-Marathon.com
Foto: Everest Marathon, walkwithyeti.com
Foto: Polar Circle Marathon, Adventure-marathon.com
Foto: Safaricom, Emma Craig
Foto: Badwater, furnacecreekresort.com
Foto: World Champioship Pach Burro Race, Julie Bullock
Foto: Sotto il Lago di Loch Ness, Lloyd Scott