Un altro pezzo di storia statistica è stato scritto nella primissima mattinata italiana. Pensate che spesso, durante i campionati più importanti, le staffette 4×400 corrono tempi sotto i 3 minuti solo in finale, e neanche tutte le squadre, di solito le prime due o tre, con gli Stati Uniti a guidare il gruppo.
Oggi nelle qualificazioni, le prime otto squadre che hanno avuto accesso alla finale hanno corso sotto i 3 minuti, addirittura, pensate, il Botswana ha stampato 2’59”95 ed è rimasta fuori, letteralmente pazzesco!
Tre squadre sono andate a 2’58”, ovvero gli Stati uniti (che non hanno schierato nè Merritt nè Vergburg), Trinidad e Giamaica.
Piccola impresa tutta familiare in casa Belgio, con il trittico Borlèe ed Antoine Gillet, che dopo la grande prestazione ai Mondiali di staffette a Nassau hanno ulteriormente abbassato il record nazionale correndo in 2’59”28.
Squalificati invece i quattro componenti della staffetta Bahamense, campioni olimpici in carica, che non avrebbero certo sfigurato in finale, mancando così di ripetere l’impresa di Londra, quando un pimpante Chris Brown superò un arrancante Angelo Taylor.
Sarà l’aria Pechinese che apre i polmoni ai quattrocentisti (difficile con lo smog cinese) oppure la pista che spinge come una locomotiva, ma sappiamo sicuramente che la finale sarà qualcosa di spettacolare da seguire attentamente e con trepidazione. Occhio al cronometro; Record del Mondo fissato a 2’54”29 sempre durante i mondiali, a Stoccarda 1993, quando nella stessa formazione a passarsi il testimone c’erano i due uomini più veloci di sempre: Butch Reynolds e soprattutto Michael Johnson, che corse una frazione da 42”9.
Foto: 4×400 Belga a Mosca 2013, Erik van Leeuwen