La WADA ha seguìto l’onda dello scandalo russo e, dopo aver esaminato una miriade di dati, l’agenzia antidoping mondiale ha stilato un primo verdetto, ma non per un solo imputato, bensì per più nazioni prese nel mirino.
Tanto per iniziare, e come era ovvio presumere, l’agenzia antidoping russa (RUSADA) è stata sospesa con effetto immediato perchè ritenuta non idonea, non conforme e irrispettosa verso il codice WADA. Questo era facile supporlo.
Attenzione però: non c’è solo l’agenzia russa tra quelle non idonee.
Dagli uffici WADA, sono state bollate come nazioni ”non idonee” anche Argentina, Andorra, Israele, Bolivia ed Ucraina.
I suddetti stati, non ancora sospesi come la Russia, hanno tempo fino al 18 marzo per mettersi in regola. Il portavoce Wada, Ben Nichols, ha spiegato: “Andorra e Israele sono stati dichiarati non conformi dopo che è stato ritenuto che non avevano regole antidoping sufficienti. Argentina, Bolivia ed Ucraina sono stati dichiarati non conformi per l’utilizzo di laboratori non accreditati per l’analisi delle urine e dei campioni di sangue, elemento vietato dalle norme mondiali antidoping “.
C’è chi è ”non idoneo” e chi invece è stato inserito in una ”watch list”, ovvero Brasile, Belgio, Francia, Grecia, Messico e Spagna, i quali hanno anch’essi fino al 18 marzo 2016 per riuscire ad applicare e rendere efficienti le relative agenzie antidoping, pena la ”non idoneità”.
Ed il Kenya? All’illustre paese africano è stato dato un po’ di tempo per spiegare e rettificare i controlli antidoping oppure unirsi ai paesi sotto la lente d’ingrandimento.
“Il messaggio è chiaro: ci sarà ora una maggiore attenzione per rafforzarci, così che tutte le organizzazioni antidoping di tutto il mondo possano fornire indipendentemente programmi antidoping solidi“, ha detto Sir Craig Reedie, presidente WADA.
“La nostra priorità è ora di garantire che tutti i nostri partner siano pienamente conformi e che i loro sistemi siano a prova di errore, per proteggere gli atleti puliti e rassicurare gli appassionati dello sport.
L’Antidoping nello sport è sotto i riflettori oggi come non mai, e la Wada, ha iniziato il lavoro necessario sulla strada della ripresa per la Russia. Il mondo sta guardando e noi abbiamo agito. Condurremo gli incontri necessari con le autorità per risolvere lo stato di ”non conformità” della Rusada. ”