Pochi giorni fa la WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping, ha riscontrato un attacco al suo database a opera di un gruppo di hacker chiamato ”Fancy Bear” che ha sottratto molti file riguardanti i TUE degli atleti olimpici di Rio 2016, provenienti da tutti gli sport e gli ha pubblicati sul proprio sito.
Il TUE, o Esenzione per Uso Terapeutico, è un documento che consente a un atleta di utilizzare farmaci o sostanze facenti parte della lista delle sostanze proibite della WADA per uso terapeutico. Senza questa esenzione se l’atleta dovesse risultare positivo a quella determinata sostanza durante un controllo antidoping sarà squalificato per positività.
Nella lista fornita dagli hacker sono presenti anche atleti provenienti dal mondo dell’atletica e questo ha destato preoccupazione per i seguaci, e non solo, del nostro sport che hanno paura che il TUE possa essere usato da atleti disonesti per ”legalizzare” l’uso del doping.
Il Presidente della IAAF, Lord Sebastian Coe, ha parlato ai microfoni della BBC Radio 5 riguardo a questa vicenda: ”Il sistema dei TUE è un buon sistema. Dobbiamo essere sicuri che non se ne abusi? Certo. E’ possibile che succeda ma non penso che sia un caso comune”.
Afferma che il pubblico deve avere fiducia in questo sistema di esenzione perché le procedure per vedere approvato il proprio TUE sono lunghe e complicate, non vengono accettate tutte le richieste effettuate dagli atleti senza che sia prima provata l’effettiva necessita di determinata sostanza e se non ci siano altri medicinali non proibiti che possano servire per risolvere il problema dell’atleta.
Foto Christian Hofer/Getty Images for IAAF