Prima di inizare l’articolo premetto che mi ritengo fortunato ad essere ancora qui a poter scrivere.
Infatti non si può parlare di Formello senza fare riferimento al percorso, che è stato il vero protagonista della giornata, dato che ha mietuto “vittime” senza fare discriminazioni in base all’età o al sesso.
Naturalmente non è morto nessuno, ho solo enfatizzato, ma rimane il fatto che la Croce Rossa non ha mai lavorato così tanto ad una gara, almeno in quelle a cui ho partecipato. Stando alle classifiche, infatti, ci sono stati più di 100 ritirati e ne ho visti molti essere trasportati sulle barelle.
Il campo di gara consisteva in un appezzamento di terra molto inclinato e il percorso consisteva in una serpentina in cui non si poteva fare altro che salire o scendere, senza un attimo di tregua. L’arrivo in salita ha concluso l’opera.
Tutto ciò ha favorito naturalmente i praticanti della Corsa in Montagna (come Martin Dematteis, arrivato 2° nella Cross Lungo M) ma è scivolato tranquillamente addosso agli atleti di origine africana che hanno vinto tutte le gare maschili: Yemaneberhan Crippa nei Cadetti, Yassine Rachik negli Allievi, Marouan Razine negli Junior M e Kaddour Slimani negli Assoluti M.
Diverso è stato per le donne, nelle quali ha dominato l’Italia. Christine Santi ha confermato il titolo dell’anno scorso nella categoria Cadette, tra le Allieve Valentine Marchese a ripetuto la prestazione di Volpiano precedendo la sorella gemella, nella gara Junior F ha vinto Federica Bevilacqua e nella Cross Lungo F Elena Romagnolo conquista il suo primo titolo italiano di corsa campestre.
Io nel mio piccolo ritengo di aver fatto una buona gara, avendo migliorando il piazzamento di Volpiano e soprattutto essendo arrivato fino alla fine.
E per la vostra gioia ho scattato una marea di foto. La mia abilità di fotografo sta migliorando! Ce ne sono alcune veramente belle.
Alla prossima!