In questi giorni si è alzato un polverone sull’atletica italiana, dovuto alla conclusione delle indagini della Procura di Bolzano su quello che inizialmente era il Caso Schwazer ma che ora sembra essere qualcosa di ben più grande.
Tutto è partito dalla pubblicazione sul blog di Claudio Gatti, giornalista del Sole 24 Ore, di un post in cui si ponevano dubbi sulla staffetta 4x100m che nel 2010 ha vinto l’argento agli Europei di Barcellona stabilendo il nuovo Record Italiano. Tre dei 4 atleti componenti la staffetta sono stati poi chiamati dal CONI per dire la loro versione dei fatti.
Ma la vera bufera è arrivata quando, sempre Gatti sul suo blog, ha pubblicato la seguente lista di atleti che sarebbero potuti essere squalificati secondo le attuali normative anti-doping in quanto protagonisti di mancate notifiche o missed test.
9 mancate notifiche:
- Galvan M.
- Lalli A.
8 mancate notifiche:
- Faloci G.
- Greco D. Licciardello C.
- Pertile R.
- Riparelli J.
7 mancate notifiche:
- Bordignon L.
- Donati R.
- Kaddour S.
- Obrist C. 7
- Vistalli M. 6
6 mancate notifiche:
- Bertolini R.
- Cerutti F.
- Donato F.
- Gibilisco G.
- La Rosa S.
- Rosa C. 6
- Schembri F.
- Tamberi G.L.
5 mancate notifiche:
- Collio S.
- Howe A.
- Salis S.
- Weissteiner S.
4 mancate notifiche:
- Bourifa M.
- Caimmi D.
- Di Cecco A.
- Incerti A. 4
- Meucci D.
3 mancate notifiche:
- Bahani Z.
- Campioli F.
- Console R.
- Di Gregorio E.
- Floriani J.
- Lorenzi M.
- Reina D. 3
- Schwazer A.
- Tricca M.
Sui social non sono mancate accuse e associazioni dirette tra questa lista e doping, dovute spesso alla non totale conoscenza dei fatti visto che gli atti della Procura non sono stati divulgati. Particolarmente arrabbiati sono risultati Matteo Galvan, primo in questa lista, e Yuri Floriani, che si sono difesi con toni abbastanza forti sui rispettivi profili Facebook.
Tuttavia questa mattina sul sito SportPro.it del giornalista Eugenio Capodacqua è stato pubblicato uno stralcio di una decina di pagina degli atti conclusivi dell’indagine che finalmente dà completo significato alla lista qui sopra.
Estratto del documento di chiusura delle indagini
Nel documento, consultabile cliccando sul link qui sopra, si capisce perfettamente che le mancate notifiche a cui si fa riferimento nella lista riguardano il whereabouts, ovvero il programma di comunicazione degli spostamenti degli atleti indispensabile all’anti-doping per poter effettuare i controlli a sopresa, i più efficaci. Dalle pagine si evince che c’è un eccessivo lassismo sul rispetto di questo programma, che prevede la compilazione per mano degli atleti selezionati di un modulo ogni tre mesi, da parte di tutte e tre le parti coinvolte, ovvero atleti, FIDAL e CONI.
Rita Bottiglieri, dirigente FIDAL indagata insieme ai medici Fischetto e Fiorella, risponde alle domande che le vengono poste sempre con la stessa frase, ovvero che il suo compito era di sollecitare gli atleti alla compilazione del modulo, mentre era del CONI il dovere di prendere provvedimenti in caso di inadempienza. Tuttavia leggendo i testi delle email inviate agli atleti è palese la leggerezza con cui entrambe le istituzioni tengono in considerazione la cosa. La maggior parte degli atleti, d’altro canto, non sembra minimamente colpita dai numerosi richiami, a volte anche con l’avviso di lettura della mail ad aggravare la cosa, continuando a inviare le informazioni in ritardo o a non inviarle proprio.
Questa parte della questione è normata dall’articolo 7 del Regolamento Anti-Doping CONI, che dice che:
Un Atleta può essere ritenuto responsabile di una “Mancata comunicazione”
soltanto laddove sussistano i seguenti requisiti:
- All’Atleta è stato debitamente comunicato di fare parte dell’RTP (Gruppo registrato ai fini dei controllo)
- l’Atleta non ha rispettato tale requisito nel termine stabilito
- nel caso di una seconda o terza “Mancata comunicazione” verificatasi
nello stesso trimestre, l’Atleta è stato avvisato della precedente
“Mancata comunicazione” e non ha rettificato quella “Mancata
comunicazione” entro il termine specificato in quella notifica;- l’inadempienza dell’Atleta è stata commessa quanto meno per
negligenza. A questo scopo, si presume che l’Atleta non abbia
rispettato le norme per propria negligenza, dimostrando di aver
ricevuto la notifica della richiesta ma di non averla soddisfatta. Questa
presunzione può essere respinta soltanto se l’Atleta dimostra che non
c’è stato alcun comportamento negligente da parte sua che abbia
causato o contribuito alla mancata ottemperanza.
Quello che non ci è dato sapere quindi è se tutte le “mancate notifiche” della lista sono state certificate.
Naturalmente questo non basta ad associare gli atleti della lista a coinvolgimenti con il doping, ma bisogna ricordare che proprio recentemente Teddy Tamgho è stato squalificato per un anno per non aver compilato il whereabouts IAAF tre volte nel giro di 18 mesi, e lui era gravemente infortunato in quel periodo.
Probabilmente dev’essere stressante per un’atleta rendere ogni volta conto dei propri spostamenti… Ma d’alto canto mi sembra anche giusto.