Il 2013 è alle spalle ed un anno nuovo, ricco di appassionanti sfide e gare in tutto il mondo, sta arrivando. Anno nuovo, però, significa anche aggiornamento della lista delle sostanze proibite da parte della WADA (World Anti-Doping Agency). Questo è dovuto al fatto che costantemente vengono scoperti nuovi e più complessi elementi dopanti ed è quindi necessario aggiungere all’elenco tutti i “nuovi” prodotti usati per questa pratica illecita.
La prima voce della “Black List” riguarda gli agenti anabolizzanti, divisibili in due categorie: la prima sono le sostanze che non vengono normalmente prodotto dal corpo in maniera naturale, mentre la seconda è costituita da quelle che il nostro corpo produce spontaneamente ma che vengono introdotte in maniera “artificiale” all’interno del nostro organismo. Nella prima categoria sono menzionati, rigorosamente in lingua inglese per evitare errori di traduzione o errata comprensione, prodotti come il methyltestosterone (a causa del quale era stato trovato positivo, ad esempio, Mullings nel 2004 e sospeso di conseguenza per due anni) o il nandrolone, usato solitamente nei casi di magrezza costituzionale o di denutrizione (nel 2001 aveva fatto scalpore la notizia della positività di Jaap Stam, allora calciatore della Lazio). Nella seconda appaiono nomi noti come il testosterone, sostanza responsabile dei caratteri sessuali che compaiono durante la pubertà maschile che ha effetti anabolizzanti e che favorisce la ritenzione di azoto ed il conseguente aumento della massa muscolare. Molti ciclisti, anche recentemente, sono stati fermati per aver oltrepassato la soglia limite del testosterone.
Dopo gli anabolizzanti, si passa agli ormoni peptidici e ai fattori di crescita, dove troviamo la gonadotropina corionica e l’ormone luteinizzante, oltre alla corticotropina e all’ormone della crescita (al quale era stato trovato positivo il ciclista tedesco Sinkewitz nel 2011). Di questa sezione, però, il più usato elemento dopante è sicuramente l’eritropoietina (EPO), un ormone prodotto dai reni che controlla la produzione di globuli rossi nel sangue. La positività a questa sostanza è stata rilevata in una buona parte degli atleti trovati dopati negli ultimi tempi: dal ciclista austriaco Bernard Kohl a Floyd Landis, passando per Di Luca e Santambrogio, fino a casi ancora più noti come quello di Alex Schwazer alle Olimpiadi di Londra 2012 o quello di pochi giorni fa del maratoneta francese Abraham Kiprotich.
Nell’elenco sono citati anche ormoni come l’aminoglutetimide, che può bloccare gli androgeni prodotti nelle ghiandole surrenali, e modulatori metabolici quali, ad esempio, l’insulina. A questi si aggiungono gli agenti coprenti e i diuretici come furosemide e metolazone. Concludono la lista gli stimolanti, gli stupefacenti (come l’eroina), le droghe naturali quali cannabis, hashish e marijuana e, infine, i glucocorticosteroidi (ai quali appartiene il cortisone), ormoni steroidei secreti dalla corteccia delle ghiandole surrenali che regolano la pressione sanguigna, la temperatura corporea ed il metabolismo dei carboidrati.
Lista WADA 2014 delle sostanze proibite
I principali cambiamenti rispetto alla lista dello scorso anno sono puramente formali, come l’utilizzo di nomi scientifici al posto dei nomi di determinati farmaci o definizioni migliori di ciò che non si può fare, mentre l’ingresso più importante è quello di una categoria di sostanze, i vaptani. Normalmente sono utilizzati per curare la carenza di sodio nel sangue, ma agiscono anche come coprenti. Alcune droghe come MDMA e MDA sono state invece riclassificate dato che difficilmente vengono utilizzate per migliorare le performance sportive, mentre rimangono in lista tutti i cannabinoidi.
Come buon proposito per il 2014 speriamo, ovviamente, che la lista WADA possa servire il meno possibile nel mondo sportivo e nell’attività quotidiana degli atleti.
Gira voce che sia decuplicata la soglia di thc consentito nel sangue , notizia attendibile?