Chiunque frequenti le piste di atletica le avrà viste almeno una volta, tre ragazze identiche, anche se ognuna con dei tratti distintivi. Certo è che la prima volta che capita di vederle tutte e tre insieme viene da chiedersi se ci vediamo doppio, anzi triplo, prima di capire che in realtà si tratta di tre persone differenti. Stiamo parlando delle tre sorelle Troiani: Alexandra, Serena e Virginia.
Nonostante lo sport le accomuni, e anche la distanza scelta per gareggiare ovvero i 400m, le tre gemelle milanesi sono molto diverse tra loro. “Pur essendo gemelle abbiamo sempre avuto attitudini diverse: Alexandra studia storia, Virginia studia Biotecnologie agroalimentari e ambientali entrambe alla Statale di Milano, mentre Serena studia psicologia alla Bicocca – ci raccontano – È sempre stato più come se volessimo essere considerate tre migliori amiche, ognuna con la propria vita, piuttosto che una parte di un’unica cosa”.
Ma nello sport non hanno mai avuto dubbi: sempre tutte e tre insieme. Sono passate dal minibasket al karate, per poi approdare definitivamente all’atletica grazie alle gare scolastiche e grazie a Virginia, che è stata la prima a decidere di solcare la pista di atletica, seguita a ruota dalle sorelle.
Ma cosa vuol dire allenarsi sempre insieme?
“Noi siamo sempre lì in pista tutte e tre assieme, pronte ad arrivare in fondo ad ogni ripetuta il più vicine possibile l’una all’altra. Questo è stimolante, ti spinge a non arrenderti anche quando pensi di essere al limite. Certo questa competizione perenne ha anche un limite: i litigi. È capitato più volte che nascessero discussioni per i più svariati motivi, ma per fortuna sono una parte irrisoria rispetto ai vantaggi che ne traiamo”.
Si può dire che fino ad ora il 2017 sia stato il loro anno d’oro visto che sono tornate a casa dai Campionati Italiani U23 di Firenze con una medaglia individuale a testa, oro e argento per Alexandra e Virginia nei 400m e bronzo per Serena negli 800m, e un oro nella 4×400, mentre ai Campionati Italiani Assoluti hanno vinto l’argento nella staffetta del miglio a solamente mezzo secondo dall’Esercito, che vanta atlete del calibro di Benedicta Chigbolu.
Non solo medaglie, in questa stagione sono arrivate anche due convocazioni per i Campionati Europei U23 di Bydgoszcz per Alexandra e Virginia (per lei seconda volta in azzurro dopo gli Europei U20 insieme a Serena n.d.r) che hanno gareggiato sia a livello individuale nei 400m, gara in cui Alexandra ha siglato il nuovo PB, che con la staffetta 4×400.
“Tenendo conto di questi nuovi risultati i sogni di una vita si sono trasformati in obiettivi che possono essere raggiunti continuando ad allenarci con sempre più impegno. L’anno prossimo ci saranno i Campionati del Mediterraneo U23 e gli Europei Assoluti di Berlino, parlando di rassegne internazionali. L’obiettivo sarebbe quello di fare un ulteriore passo verso la Nazionale assoluta dopo aver fatto parte di quella U20 (Serena e Virginia) e di quella U23 (Virginia e Alexandra). Chiaramente sappiamo che non sono obiettivi semplici, ma non abbiamo paura di faticare per raggiungerli. E poi c’è sempre il sogno nel cassetto…Tokio 2020!”.
Sebbene i 400m siano sempre stati la specialità di tutte e tre, Serena ha da poco deciso di allungare le distanze provando il doppio giro di pista; se inizialmente si è trattata di una necessità adesso “la scelta è diventata di cuore”.
“Sin da allieva, data la mia miglior resistenza aerobica rispetto alle altre, ho sempre corso la distanza per coprire la gara ai C.d.S e questo è ciò che succede tutt’ora: infatti io non preparo gli 800, ma i 400!
Questo netto avvicinamento alla distanza è avvenuto solo lo scorso anno quando dopo un intero inverno di preparazione per i 400 mi sono infortunata ad un quadricipite femorale. Per non aggravare ulteriormente la situazione e salvare la stagione io e il mio allenatore, Vittorio Ramaglia, abbiamo deciso di eliminare quasi totalmente la velocità breve e prolungata, mentre per recuperare dall’infortunio ho iniziato a fare molti lavori aerobici.
Sfortuna o fortuna ha voluto, non so quale delle due scegliere, che anche quest’anno, verso metà maggio, mi infortunassi leggermente. Perciò ho tolto nuovamente la velocità e, dato che alla prima fase dei C.d.S regionali avevo fatto un bel tempo, anche piuttosto inaspettato, (2’09″8) ho deciso di portare questa distanza agli italiani perché avevo migliori prospettive di miglioramento e di risultato; e così, rimettendomi in gioco per il secondo anno di fila in una distanza per me ancora piuttosto nuova, sono riuscita a raggiungere il terzo posto! Così pian piano ho preso coscienza delle mie reali capacità sulla distanza e ho deciso di correrla anche agli italiani assoluti centrando la finale e il nuovo personale a 2’05″93”.
Sebbene questi risultati le abbiano fatto capire che la sua specialità siano gli 800m la vedremo correre insieme alle sorelle per un altro paio di anni, quando passerà definitivamente alla distanza più lunga; fino ad allora continuerà a preparare i 400m per mantenere la velocità di base.
Alexandra e Virginia però non seguiranno la terza sorella in questa avventura: “Quest’estate abbiamo fatto da lepre a Serena ad una gara e Alexandra ha chiuso in 2’10 ma, nonostante ciò, non abbiamo intenzione di ripetere a breve l’esperienza. Il nostro amato, ed odiato, unico giro di pista ci basta e soddisfa già abbastanza”.
Queste tre ragazze hanno grinta da vendere e tanta determinazione che le porteranno lontane; chissà che non diventino le prossime Luik, le tre gemelle estoni che lo scorso anno hanno partecipato insieme alle Olimpiadi di Rio nella maratona.
A conclusione della chiacchierata ci hanno raccontato un episodio divertente che hanno vissuto in pista qualche anno fa: “Un fatto particolarmente strambo e bizzarro è accaduto durante la nostra prima gara in pista, nel 2009 ai campionati provinciali di staffette. Eravamo categoria ragazze e dovevamo correre la 3×800; alla conclusone della gara i giudici volevano squalificarci perché penavano che fossimo due gemelle, non tre, e che una delle due avesse corso due frazioni! Quando gli abbiamo spiegato che in realtà eravamo tre e non due la faccenda si è risolta con una grande risata collettiva”.
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Foto Federica Putti/trackarena.com