Per gli appassionati di atletica di una certa età, il mito era Haile Ghebrsselasie, per i contemporanei è Mo Farah e per quelli come me, che hanno circa 35 anni, il modello indiscusso da imitare è senz’altro Kenenisa Bekele.
Siamo cresciuti con le sue gloriose galoppate solitarie, con il suo modo di ridefinire il 10000 moderno, correndolo sotto 2’40” al chilometro e chiudendo in 52’’ l’ultimo 400. Vincendo di tutto, vincendo di più : 16 ori ai mondiali di cross, 5 titoli iridati, 3 ori olimpici, 4 record del mondo, tra cui il fantasmagorico 26’17’’ di Bruxelles nel 2005 con una galoppata finale in solitaria, durante meeting della Golden League.
Ha esordito nella mezza maratona qualche mese fa alla Great North Run, battendo i due atleti di livello mondiale citati sopra e poi ha annunciato che avrebbe esordito in maratona il 6 Aprile 2014 a Parigi. Oggi è quel giorno, e non possiamo fare a meno di analizzare come il grande campione si è comportato fronteggiando questa nuova sfida.
Si sa, per i campioni, è la testa che fa la differenza e Kenenisa nell’immediata vigilia della sua prima fatica sulla distanza aveva dichiarato di andare a Parigi per vincere: così ha fatto. Ha impresso da subito un ritmo imbarazzante, anche se il percorso parigino è tutt’altro che veloce. Ma Bekele parte dall’arco di Trionfo e rimane in gruppo sino al 27° chilometro, con un passaggio in mezza maratona di 1h02’09’’.
Sembra che corra le 42,195 metri da anni. Si gestisce in modo ottimale e quando vuole lascia il gruppo, se ne va, taglia il traguardo in 2h05’03’’ e nel dopo gara confessa di aver scelto Parigi rispetto a Londra a causa delle buone condizioni offerte dagli organizzatori francesi.
Il secondo arrivato prende più di un minuto e mezzo: Limenih Getachew in 2h06’48” corre comunque fortissimo (circa 3’ al chilometro). L’etiope tiene una media di 2’57’’ e batte il precedente record del percorso di Stanley Biwott di 8’’.
La gara femminile è vinta dalla keniana Cheyech in 2h22’41’’.
Che fosse stata solamente una maratona di esordio, per prendere le misure al record del mondo in una delle corse più veloci del mondo? Che Bekele punti a Berlino? Che possa essere il primo uomo a correre sotto le 2h02’? Queste sono le domande che ogni atleta o appassionato si pone, dopo aver visto di cosa è capace Kenenisa, da solo, in un percorso mosso. Forse siamo all’alba di un nuovo progresso della maratona mondiale, ma prima di dirlo forte, aspettiamo Mo Farah, che si esprimerà a Londra il 13 Aprile. Solo la settimana prossima.
Foto Reuters