Dopo le discussioni sui vari casi doping venuti a galla da ormai un anno e riguardanti alcuni dei più famosi sprinter giamaicani, oggi è stato il giorno dell sentenza per una plurimedagliata olimpica e mondiale.
Stiamo parlando di Sherone Simpson, per la precisione Sherone Anmarica Simpson, la velocista 29enne tesserata per il MVP Track & Field Club che detiene un personale di 10″82 sui 100 m e di 22″00 sui 200 m. La Commissione antidoping giamaicana ha annunciato oggi che la sprinter, allenata da Stephen Francis, è stata sospesa per 18 mesi dopo essere risultata positiva a uno stimolante, lo Oxilofrine, durante un controllo effettuato ai Campionati nazionali a giugno.
Il manager dell’atleta, Paul Doyle, ha dichiarato che “la decisione non è per niente giusta. La commissione ha inflitto una pena di 18 mesi senza neanche spiegare perché. Faremo ricorso alla Corte d’appello sportiva”. I giudici in risposta hanno detto che “la Simpson è risultata negligente in tutte le circostanze esaminate”.
La giamaicana, già da juniores campionessa mondiale nella “sua” Kingston con la staffetta 4×100 m e campionessa olimpica nella medesima gara ad Atene 2004, si è difesa sostenendo che la sostanza era in un integratore alimentare fornito dal suo preparatore atletico. Per lei, che nel palmares vanta anche la medaglia d’argento a Pechino 2008 nei 200 m e due argenti ai campionati mondiali di Helsinki 2005 e Daegu 2011, si prospetta così un anno e mezzo fuori dalle competizioni.
Stessa sentenza anche per Allison Randall, trovata positiva nel suo stesso controllo. La discobola ha potuto partecipare alla seduta solo via Skype, ma alla lettura della sentenza non ha esternato nessuna particolare emozione.
Rimane ancora in sospeso però il verdetto finale sul più importante del gruppo dei “pizzicati” nello stesso controllo, quello su Asafa Powell, per il quale dovremo aspettare domani.
Nella foto: Sherone Simpson (AFP)
Dispiace perchè cosi non si capiscono mai i valori reali degli atleti! Noi comuni mortali siamo visti come delle schiappe perchè come dicono loro arranchiamo nella mediocrità dei risultati! Secondo me invece andrebbero rivisti i limiti umani naturali cosi di sicuro i nostri risultati mediocri sarebbero visti diversamente! Se la metà dei minimi x i mondiali indoor sfiorano i record italiani qualcosa di strano ci sarà!