Dopo tanta attesa, è finalmente arrivata la decisione della commissione antidoping Giamaicana: 18 mesi di squalifica per Asafa Powell. Lo sprinter, ex primatista del mondo era stato trovato positivo il 21 Giugno 2013 all’Oxilofrine, uno stimolante. La stessa pena era stata inflitta, due giorni fa, per lo stesso motivo a Sherone Simpson.
A nulla sono servite le difese di Asafa Powell che ha più volte asserito, anche attraverso i suoi avvocati, di avere assunto tale sostanza a propria insaputa e che a fornirgliela sarebbe stato il fisioterapista Christopher Xuereb. La commissione non ha creduto alle parole dell’introverso sprinter giamaicano e gli ha inflitto una pena che lo terrà lontano dalle piste fino al 20 Dicembre: data in cui saranno passati 18 mesi dalla data in cui era stato prelevato il campione contenente la sostanza proibita.
Tuttavia gli avvocati del campione giamaicano hanno già annunciato di voler presentare ricorso. Hanno affermato che “la sentenza è ingiusta” mentre Powell ha ribadito che lui ha assunto un integratore legale: “Il prodotto è stato analizzato anche dalla WADA e dalla USADA che hanno richiesto altri campioni e hanno confermato la nostra teoria” ha continuato poi l’atleta. Tant’è che dopo le analisi sul sito web dell’USADA era stato inserito un avvertimento in cui si sconsigliava agli atleti l’uso di questo integratore.
Per Asafa Powell, ormai trentunenne, la sentenza dei tre giudici pesa come un macigno sulla brillante carriera ricca di successi e record, la figura del giamaicano si era già andata oscurando con la comparsa sulle piste del connazionale Usain Bolt che più volte lo aveva sconfitto e ha sensibilmente migliorato anche il primato mondiale di Powell. Questa squalifica rischia di mettere fine alla carriera agonistica di Asafa e certamente non permetterà ai suoi tifosi, e a tutti gli appassionati di atletica, di ricordarlo solo per i suoi grandi risultati.
Foto Ian Ellen/Jamaica Gleaner Staff