Nel fine settimana pasquale appena trascorso i caraibici invece di rimpinzarsi con uova di cioccolato hanno pensato bene di indire la 42esima edizione dei CARIFTA Games, svoltisi a Fort-de-France, Martinique, nella quale hanno brillato di luce propria i nuovi ghepardi dell’atletica caraibica, pronti a contenersi la corona quando sua maestà Bolt & Co. decideranno di abdicare.
Il principe delle tre giornate di gara è stato senza ombra di dubbio Jaheel Hyde, giamaicano e campione mondiale allievi in carica, il quale ha fatto doppietta nella categoria Under 18 con 400hs e 110 hs, i primi vinti col tempo “tranquillo” di 51″21 mentre i secondi hanno fatto strabuzzare gli occhi a molti dei presenti quando il cronometro si è fermato a 13″10, nuovo record mondiale di categoria, se non fosse per il vento troppo generoso di 2,2 m/s. Tutto ciò sotto lo sguardo di Wilhem Belocian, il quale ha avuto il permesso dalla federazione francese di gareggiare per la sua nazione d’origine, Guadalupe. Belocian, (dopo aver visto tremare il suo record del mondo allievi di 13″12), si è messo poderosamente in luce nella categoria Under 20, piazzando subito il record dei campionati con 13″23, sempre sui 110 hs ovviamente.
Come era prevedibile, la Giamaica ha fatto incetta di medaglie d’oro nell’intera rassegna (ben 42), ma è nello sprint che la nazionale più veloce del mondo vanta lo spettacolo migliore.
Nella categoria Under 20 Michael O’Hara si è imposto nei 200 con 20″50, mentre il suo compatriota Jevaughn Minzie si è aggiudicato i 100 m in 10″18, dopo il secondo posto dei 200 dietro O’Hara; stessa spartizione tra gli Under 18 con Raheem Chambers vittorioso in 10″27 sui 100 m mentre Chad Walke chiude i suoi 200 davanti a tutti in 20″99.
Il marchio “made in Jamaica” non si ferma neanche tra le ragazze Under 18, dove i 100 sono stati vinti da Kimone Shaw con 11″42 ventoso ed i 200 da Natalliah Whyte con 23″36; l’unica, piccolissima, falla nel sistema della macchina da sprint giamaicana è sopraggiunta tra le Under 20, dove a vincere i 200 m è stata Kayelle Clarke di Trinidad e Tobago, impostasi sulle altre con 23″10 ( vento a 2,3 m/s). La Giamaica si è poi successivamente consolata con l’oro nei 100 m di Jonielle Smith, 11″17 ma con 5,1 m/s di vento a favore.
Ci sono poche cose sicure al mondo d’oggi, una però, è sicuramente il fatto che la Giamaica ha davanti a se ancora tante glorie da scolpire nella storia olimpica e mondiale dell’Atletica Leggera.
Foto Bryan Cummings