E’ stato un giorno di lutto quello di ieri per l’atletica spagnola ed europea, quando si è appreso del ritrovamento del corpo senza vita di Yago Lamela, 36 anni, saltatore in lungo e primatista nazionale spagnolo.
Lamela è stato trovato senza vita alle ore 18:00 nella casa dei suoi genitori. Gli inquirenti non hanno ancora ben chiara la dinamica della morte anche se escludono l’intervento di terzi per la mancanza di segni di violenza.
Yago Lamela era nato a ad Avilès, il 24 luglio del 1977; fin dalla giovane età dimostra il suo talento naturale per il salto, sopratutto quello in estensione, quando ad otto anni riesce a balzare 3,80 m. Il piccolo balzo del giovane Yago diventerà poi di sette metri a quindici anni e otto metri a ventuno anni, mostrando così il suo talento precoce in questa disciplina.
La Spagna vive così uno dei suoi momenti atletici più belli nel 1999, quando il giovane Yago appena 22enne si presenta pieno di speranze e sogni ai mondiali indoor di Maebashi, rassegna in cui lo si vide volare fino ad 8,56 , misura che gli avrebbe dato l’oro se Ivan Pedroso non si fosse spinto fino a 8,62; per Lamela fu comunque un successo perchè quella quella misura gli dette il nuovo record europeo indoor di salto in lungo, battuto solo dieci anni dopo dall’8,71 di Sebastian Bayer.
Ma l’anno agonistico 1999 non era ancora finito per Lamela il quale si prese il titolo europeo U23, riesce a balzare ancora un 8,56 in una tappa di coppa del mondo a Torino , ( quinto europeo a saltare più di 8,50 e outdoor), ed infine ai mondiali outdoor di Siviglia riesce ad acchiappare ancora la medaglia d’argento con un salto da 8,40, sempre dietro ad Ivan Pedroso che, ironia della sorte, salta 8,56 , quanto il personale dello spagnolo.
Inizia quindi per il giovane Yago un anno di interviste e notorietà, che, come spiegò successivamente lui stesso, non lo hanno aiutato, dato il suo carattere chiuso e riservato.
Nel 2000 arrivano però i primi guai fisici e la grande delusione per Lamela che si presenta alle Olimpiadi di Sidney come uno dei favoriti ma ne esce quasi in sordina col dodicesimo posto; non sarà più quello dell’anno prima.
Pur riuscendo a piazzarsi nelle più importanti rassegne mondiali del 2002 e 2003, l’atleta spagnolo non riesce più valicare gli 8,30 a causa dei continui problemi fisici, soprattutto al tendine d’Achille, che lo porteranno anche ad un altro flop olimpico ad Atene nel 2004 dove giunge undicesimo.
Purtroppo, oltre ai guai fisici, (rottura di entrambi i tendini d’Achille), arrivano anche problemi di depressione per Yago Lamela, che nel 2009 decide definitivamente di ritirarsi dall’agonismo, dedicandosi allo studio dell’informatica all’Università dell’Iowa; l’esperienza non fu proficua per Lamela e negli ultimi anni fu più volte ricoverato al reparto psichiatrico della sua città.
La Spagna piange così uno dei suoi più grandi campioni e talenti sportivi che abbia mai avuto, spentosi troppo presto, nell’atletica come nella vita.
Foto di Cordon Press
oh mio Dio, che brutta storia!.. riposa in pace :/