Nella tradizionale cornice dello stadio Olimpico di Roma si è disputata ieri la quarta tappa della Diamond League. Il Golden Gala intitolato a Pietro Mennea si preannunciava interessante con una gara di salto in alto maschile dai contenuti stellari, ma anche per i molti azzurri impegnati.
Si comincia nel pomeriggio con il lancio del disco dove il tedesco Robert Harting rifila oltre due metri al rivale polacco Piotr Malachowski: 68,36 contro 65,86. Nono Hannes Kirchler che rimane sotto la soglia dei 60 metri (59,51) e dai lanci di finale.
Nel salto triplo altra vittoria alla columbiana Caterine Ibarguen il quale si aggiudica la gara con un secondo salto a 14,48 salvo poi passare i successivi tentativi. Non riesce ad approfittarne la russa Yekaterina Koneva che all’ultimo salto va ad infastidirla con un 14,42. Non molto bene le azzurre Simona La Mantia (13,44) e Darya Derkach (13,15).
Gara maschile dominata dai due americani: 17,14 è la misura che serve a Will Claye per il primo posto, non troppo lontano Christian Taylor che gli risponde all’ultimo salto con 17,11. Particolare non di poco conto: il campione olimpico torna a saltare più di 17 metri e lo fa cambiando piede di stacco. Terzo il cubano Lazaro Martinez (17,07) a precedere Fabrizio Donato che dopo l’esordio con 17,24 qui trova un buon 16,89. Settimo Daniele Greco con 16,84 e una serie tutta in crescendo. Sembrano buone le premesse per i prossimi campionati europei.
Salto con l’asta alla campionessa mondiale indoor Yarisley Silva con 4,70, sufficiente per portarsi in testa alle liste stagionali. Si difende bene Sonia Malavisi con lo stagionale di 4,30 e un 4,40m mancato di pochissimo, mentre conclude con tre nulli d’entrata Roberta Bruni alla misura di 4,20.
Getto del peso a Valerie Adams, primadonna nella specialità ormai da molto tempo, regola la concorrenza con 20,01. Decima Chiara Rosa con un miglior lancio da 17,07.
La gara più attesa della serata non delude e per vincere il salto in alto occorre superare la quota di 2,41. Mutaz Essa Barshim mostra un buon margine sulla misura che supera alla prima prova, lasciando tutti col fiato sospeso per i tre tentativi, non andati a buon fine, alla misura successiva di 2,43. Tre salti che ha provato anche Bohdan Bondarenko; dopo aver saltato i 2,34 decide infatti di tentare direttamente i 2,43. E la scelta non si dimostra sbagliata: l’asticella cade per tre volte, ma veramente di poco. Tentativi vicini all’impresa, che probabilmente rimandano solo l’appuntamento con il vertice all time della specialità. Meno convincente Ivan Ukhov fermo a 2,28, come anche l’altro atleta da 2,40, il canadese Derek Drouin. Prestazione un po’ opaca per Marco Fassinotti che si ferma al decimo posto con 2,24.
Nel giro di pista Lashawn Merritt taglia la linea di arrivo in 44″48 senza difficoltà con gli avversari. Non brilla Matteo Galvan, nono in 47″12.
400 ostacoli alla giamaicana Kaliese Spencer in 53″97. Ottava il nuovo acquisto dell’Aeronautica Yadisleidy Pedroso con 56″71.
Mezzofondo con l’Africa a dominare tutte le gare: 1500 al keniano Silas Kiplagat (3’30″44) e ad inseguire Ayanleh Souleiman (3’31″19) e Asbel Kiprop (3’31″89). Nei 5000 torna a vincere Genzebe Dibaba (14’34″99), miglior crono dell’anno, davanti alla connazionale etiope Almaz Ayana (14’37″16). 800 ancora al Kenya con Eunice Jepkoech Sum unica sotto il muro dei due minuti (1’59″49). Stagionale per Marta Milani (2’02″82). Siepi a Jairus Kipchoge Birech in 8’06″20. Termina tredicesimo l’azzurro Yuri Floriani in 8’26″34.
100 metri ostacoli a Brianna Rollins con 12″53, miglior prestazione dell’anno, un solo centesimo meglio di Dawn Harper-Nelson. La primatista italiana Veronica Borsi deve accontentarsi di un 13″34, mentre Marzia Caravelli, dopo un buon avvio di gara cade per l’impatto con il quinto ostacolo.
Il giavellotto saluta il ritorno alle gare di Barbora Spotakova al rientro dopo la maternità. Nessun problema per lei e per il suo 66,43. Undicesima Sara Jemai con 53,20.
Gare di sprint con i 200 metri che vedono imporsi sul rettilineo di arrivo il panamense Alonso Edward in 20″19, dopo la consueta rimonta di Christophe Lemaitre secondo in 20″24. Torna su un grande palcoscenico internazionale Andrew Howe, settimo in 20″81. Una sorridente Shelly-Ann Fraser-Pryce, lontana dalla miglior condizione, cede ancora una volta il trono della velocità, questa volta a Tori Bowie, nuovo personale di 11″05. Sesta nella serie B Audrey Alloh con 11″53; chiude al passo Gloria Hooper. Gara che non incide sulla lotta per il diamante quella dei 100 maschili e che vede ancora una volta la supremazia, imposta quest’anno, di Justin Gatlin (9″91). Nella serie B tre italiani: il più veloce è Massimiliano Ferraro, sesto in 10″55. Lontani dal resto dei partenti Fabio Cerutti (10″64) e Enrico Demonte (10″70).
Concludono la serata gli 800 metri uomini e Duane Solomon nell’annunciata ricerca del record nazionale parte forte ma cede sul finale a Mohammed Aman (1’44″24). Secondo Abubaker Kaki (1’44″57)e finisce solo quarto Solomon con 1’44″90. Corre il primato stagionale Giordano Benedetti in 1’45″99.
Prossimo appuntamento con la Diamond League l’11 giugno ad Oslo.
Nelle foto: Justin Gatlin e Mutaz Barshim (Giancarlo Colombo/Fidal)