Un altro caso di doping è all’ordine del giorno. Questa volta ad esserne coinvolta è Nataliya Lupu, ottocentista ucraina laureatasi campionessa europea indoor a Goteborg sul doppio giro di pista al coperto nel 2013. L’atleta, ventisei anni ed un personale outdoor di 1’58″46, è stata sospesa per un periodo di nove mesi dalle competizioni.
Il 7 marzo 2014 è la data fatale per l’ucraina: durante i Campionati Mondiali Indoor a Sopot, la Lupu viene sottoposta al test antidoping. Gli esiti sono chiari e segnalano la positività ad uno stimolante, la Metilexaneamina, che la costringe ad una squalifica fino al 21 gennaio 2015. Importante sottolineare come l’ottocentista, che a Sopot aveva fatto segnare il tempo di 2’00″65, due anni prima avesse colto la medaglia d’argento negli 800 metri proprio nella medesima competizione, ovvero i Campionati Mondiali Indoor a Istanbul, dove aveva anche stabilito il suo personale al coperto (1’59″67).
Si macchia così anche la figura della mezzofondista ucraina, che in carriera, oltre all’argento iridato nel 2012, aveva saputo cogliere importanti risultati di livello internazionale come un oro a Kaunas agli Europei Juniores nel 2005, un argento nella stessa città in occasione degli Europei Under23 nel 2009 e un oro agli Europei per Nazioni nel 2010 a Bergen.
Squalifica per lo stesso stimolante anche per Semoy Hackett, velocista venticinquenne di Trinidad e Tobago che è stata finalista sui 200 m alle Olimpiadi di Londra 2012, a causa di una ripetuta positività: per la velocista, con personali di 11″09 sui 100 m e 22″49 sui 200 m, la sospensione si protrarrà fino al 30 aprile 2015.
Foto Libertatea
Ma basta con il doping… dovrebbero radiarli definitivamente dall’atletica, non ha senso che arrivino a risultati importanti con l’aiuto di sostanze vietate… PIETOSO!!!