Molti avranno notato che da qualche anno in Brasile si stanno concentrando una serie di eventi sportivi di livello mondiale che forse nessuna nazione prima d’ora ha mai visto: Confederations Cup nel 2013, Coppa del Mondo di calcio nel 2011 e Olimpiadi nel 2016. Un tris di manifestazioni capace di attirare nel paese sudamericano una moltitudine di gente imparagonabile.
Molto bene, direbbero in molti, meglio ospitare questi eventi in luoghi in via di sviluppo in modo da aiutarli nella crescita economica. Male, direte quasi tutti, dopo aver letto “Ladri di Sport”, un libro che porta alla luce i veri motivi di queste assegnazioni e ci fa vedere l’altra faccia degli enti come la FIFA e il CIO.
Il libro scritto a quattro mani da Ivan Grozny, pseudonimo di Ivan Compasso, e Mauro Valeri, è una raccolta di articoli che trattano vari temi, e si possono dividere in due parti. La prima, quella di Grozny, incentrata sul mondo dello sport ormai contaminato da quello politico ed economico; la seconda, quella di Valeri, nettamente più positiva, dedicata allo sport come valore sociale, capace di superare discriminazioni e ingiustizie.
Grozny ci fa fare un viaggio nel profondo Brasile, raccontandoci le ingiustizie e i soprusi subiti dalla parte di popolazione più povera costretta a piegarsi al volere delle grandi associazioni internazionali in nome di un evento più “pulito”. Gente sfrattata, attività commerciali inibite, proteste represse con la violenza, appalti dai costi esorbitanti vinti da una sola azienda e società disintegrata. E’ questo che i nostri occhi non vedono quando tifiamo Italia davanti alla tv.
Ma per fortuna c’è Mauro Valeri che ci fa ritrovare la speranza, parlandoci di tutte le iniziative che hanno usato lo sport per fare del bene, per integrare persone di contesti sociali difficili, come gli immigrati, i malati mentali e anche gli omosessuali. Molte delle iniziative sono italiane, ma tutte sono passate inosservate ai più, prive di attenzione e importanza, come le favelas Brasiliane.
“Ladri di Sport” è proprio questo che si propone infatti, dare luce a chi non ne ha, a chi ne merita.
bell’articolo e anche un bel libro considerando che nella nostra società tendono a soffocare ogni verità.