Si sono concluse ieri le competizioni per quanto riguarda l’ atletica leggera ai Commonwealth Games di Glasgow.
In quest’ ultima giornata di gare non impressiona più di tanto che la Jamaica abbia vinto tre staffette su quattro, segnando in tutte e tre le vittorie un nuovo record dei Giochi.
Dopo la passeggiata in batteria, ieri il pubblico strepitava per vedere cosa Usain Bolt avrebbe combinato nella 4×100 e viene subito accontentato: la staffetta inglese ha dimostrato di saperci fare, con un inedito Richard Kilty (campione mondiale sui 60m indoor quest’ anno a Sopot) che in terza frazione percorre una curva strepitosa e consegna il testimone al compagno di squadra Danny Talbot, che però ha al suo fianco proprio Bolt, il quale riceve il testimone da Nick Ashmeade. Agli 80 m sono praticamente alla pari ma non ci vuole molto perchè Bolt bruci in velocità il povero Talbot, che si vede distanziare di quasi dieci metri in un battito di ciglia. 37″58 è alla fine il tempo che fa segnare sul cronometro il quartetto giamaicano Livermore – Bailey-Cole – Ashmeade – Bolt ( nuovo record dei Giochi), seguiti da Inghilterra (38″02) e Trinidad e Tobago (38″10).
Tra le donne, invece, la Jamaica ha dimostrato di avere sin dall’ inizio la gara in pugno. La squadra composta da Stewart – Campbell-Brown – Calvert – Fraser-Pryce corre quasi in solitudine chiudendo in 41″83, seguita dalla Nigeria (42″92) di Blessing Okagbare che si porta a casa anche l’ argento in staffetta, dopo l’ oro nei 100 e nei 200, e dall’ Inghilterra (43″10).
Nella 4×400 uomini gara tiratissima fino all’ ultimo secondo con l’ oro che si è giocato tra Inghilterra e Bahamas. In ultima frazione il duello tra Brown e Hudson-Smith vede la vittoria di quest’ ultimo, che porta all’ Inghilterra una storica vittoria a 3’00″46, mentre le Bahamas concludono a 3’00″51. Terza Trinidad e Tobago a 3’01″51.
Di nuovo Jamaica, tra le donne, a portarsi a casa l’ oro, rinnovando la sfida con la Nigeria come nella 4×100. Ed anche qui il podio della 4×400 è la fotocopia della staffetta più breve: prima Jamaica a 3’23″82, seconda la Nigeria con 3’24″71, bronzo all’ Inghilterra con 3’27″24.
Ultimamente abbiamo visto atleti di nazioni che normalmente colleghiamo con la velocità o il mezzofondo comportarsi molto bene anche in specialità abbastanza tecniche. E’ questo il caso del giavellotto maschile che ha visto la vittoria del kenyano Julius Yego che ha scagliato l’ attrezzo a 83,87m con il secondo posto che va al trinidadiano Keshorn Walcott (82,67m) che ha ben lanciato durante le tappe della Diamond League.
Delusione dal triplo maschile. Dopo una facile qualificazione al primo tentativo a 16,70 m, l’ inglese Philip Idowu toppa in finale segnando ben cinque nulli e un unico salto valido, un discreto 16,45 m ben lontano dal 17,81 m del 2010 dell’ atleta che purtroppo è in netta fase di declino. Va a vincere quindi la finale il sudafricano Khotso Mokoena, che atterra a 17,20m, mentre il secondo posto spetta al nigeriano Oke con 16,84m. Infine, con il terzo posto di Arpinder Singh (16,68m), l’ India va ad aggiungere un bronzo al suo medagliere.
Al termine di questa sette giorni di gare sulla vetta del medagliere è issata la bandiera kenyana che ha nettamente dominato fondo e mezzofondo ( e non solo ) riportando in patria ben 10 ori, 10 argenti e 3 bronzi. Subito dopo il Kenya la Giamaica si conferma terra della velocità, dal momento che ha praticamente ottenuto quasi tutte le medaglie (19 in totale) da questa specialità. molto alla chetichella l’ Australia, anche se con un numero di medaglie inferiore rispetto ad altre nazioni (ne ha “soltanto” 12), con 8 ori conquista il terzo posto nella graduatoria delle nazioni.
Nelle foto: Usain Bolt (PA) e Julius Yego (Adrian Dennis/AFP)
Ottima la staffetta jamaicana! E Bolt magnifico (come al solito)!