Oro! Oro! Oro, avrebbe urlato Nando Martellini, se avesse commentato questa maratona maschile dei Campionati Europei di Atletica di Zurigo, che ha visto Daniele Meucci transitare per primo sul traguardo della più importante manifestazione continentale. 3 giorni fa il toscano aveva corso i 10.000 metri, lasciando nell’opinione pubblica più di un dubbio sull’opportunità di doppiare due gare così dure con questi tempi stretti. Daniele ha dichiarato che correre, gli era servito per spezzare la tensione dell’attesa della gara programmata per l’ultimo giorno, e dopo aver visto come è andata a finire, come dargli torto?
Partenza alle ore 9:00 precise come da tradizione svizzera e italiani subito protagonisti con Pertile davanti, Lalli, Meucci e Ricatti nel gruppo di testa, pochissimo dietro Pellecchia e Palamini. Il sole domina la scena dopo giornate di pioggia incessante e non è un bene, perchè il percorso è durissimo e verso la fine, gli atleti si troveranno a dover patire il caldo, oltre che le numerose salite e cambi di direzione.
Meucci è sornione nel gruppo di testa e non fa una piega quando il polacco Martin Chabowski, s’invola da solo al comando in buona azione di spinta, accumulando un sensibile vantaggio di più di un minuto sugli inseguitori.
Una dopo l’altra sfilano le ascese alla durissima collinetta che segna i giri del percorso a circuito, in cui ieri Valeria Straneo ha conquistato l’argento e sembra che la gara si metta bene per Andrea Lalli che si porta a guidare il gruppo degli inseguitori con un passo da crossista puro, proprio durante la salita.
Meucci non segue ma è lì con gli altri. Si passa circa in 1h 05” alla mezza e la gara deve ancora partire. Tutti insieme sino circa al 30° chilometro, quando Daniele preme sull’acceleratore e nessuno lo segue. E’ l’azione decisiva che condurrà portacolori dell’Esercito a un parziale sotto 31′ nei 10 chilometri successivi. Mentre gli altri calano, lui leggermente e costantemente aumenta. Al 35° agguanta il polacco in fuga e s’installa in prima posizione. Ritiro di Chabowsky dopo qualche chilometro, e passaggio della seconda posizione a un’altro polacco di origine etiope Shegumo Yared, seguito dallo spagnolo Guerra e dall’ormai quasi quarantenne Victor Rothlin, campione in carica.
Meucci sta bene, il vantaggio aumenta e si conclude sul rettilineo finale con la bandiera dell’Italia in mano in 2h11’08, personal best, medaglia d’oro e indicazioni di un futuro finalmente immaginabile nell’era del dopo Stefano Baldini.
“Non me l’aspettavo“, ha dichiarato il toscano e ad essere sinceri, dopo il 10.000m di qualche giorno fa, neanche noi, ma evidentemente la condizione era veramente al top e il lavoro fatto in questi mesi è stato veramente ottimo.
Completano il podio il polacco Shegumo Yared in 2h12′ netti e il russo Reunkov Aleksey in 2h12’15 dopo aver rimontato sullo spagnolo Guerra nell’ultima parte di gara.
Ruggero Pertile chiude in settima posizione in 2h14’08, ed è una conferma del valore assoluto del veneto, che nonostante l’età e gli acciacchi, sa farsi trovare pronto nelle occasioni che contano davvero.
3° degli italiani è Michele Palamini. 2h21’32 per l’atleta, che era partito come una matricola e riserva dei più quotati compagni di squadra e che alla fine ha nobilitato la maglia azzurra con un 32° posto, che però non è bastato per conquistare il podio di squadra, mancato per 10 secondi in favore di Russia, Francia e Svizzera.
Ritiro invece per Andrea Lalli, Liberato Pellecchia e Mimmo Ricatti.
Si sta per concludere l’avventura europea della nostra nazionale che fa vedere le cose migliori in strada piuttosto che in pista, fatta eccezione per Libania Grenot e alcuni giovani interessanti e di belle speranze. Oggi pomeriggio appuntamento al Letzigrund Stadium per le finali delle staffette e dell’Alto Femminile con la nostra Alessia Trost.
Nella foto: Daniele Meucci (Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
Complimentoni! 🙂
Meucci è partito per andare a prendere il polacco al momento giusto! Ha fatto gli ultimi 10km correndo veramente bene!