E’ una sfida appassionante quella che si sta consumando sugli 800 m uomini ai Giochi Asiatici, in questi giorni di scena all’ Incheon Asiad Main Stadium, ad Incheon, Korea del Sud.
Mohammed Abdulaziz, Arabia Saudita, Bdulrahman Musaeb Bala del Qatar e Abraham Kipchirchir Rotich del Bahrain si stanno dando battaglia per la prima posizione, quando ad uscire dalle spire del gruppetto per tagliare il traguardo è Abdulaziz, che si prende la medaglia d’oro.
Passa qualche attimo, dove i tre del podio passano in rassegna la tifoseria con le rispettive bandiere in spalla, quando esce il verdetto ufficiale della gara, in cui nei primi tre posti non vi è il nome di Mohammed Abdulaziz, nè di Bdulrahman Musaeb Bala del Qatar e Abraham Kipchirchir Rotich del Bahrain, ma svetta l’iracheno Adnan Almntfage, il quarto in ordine d’arrivo, il quale incredulo va a prendersi la propria bandiera per gioire.
Cosa è successo precisamente? A detta dei giudici, ognuno dei tre atleti esclusi, è caduto in una infrazione passibile di squalifica, ovvero: Abdulaziz avrebbe fatto ostruzione su Bala, il quale invece è incorso in infrazione di corsia, come Rotich, rientrando alla corda prima dei birillini di segnalazione.
Le tre nazioni colpite da squalifica hanno tentato di fare ricorso, ma niente di ufficiale è ancora uscito, anche se sono ormai dubbie le possibilità di riassegnazione delle medaglie.
” Mi è dispiaciuto per i tre compagni” ha dichiarato Almntfage; ” Si notano però dai replay le infrazioni alle regole, quindi le decisioni arbitrali sono state giuste”.
Il curioso caso di Almntfage, ha messo però in ombra la doppietta di Femi Ogunode, il quale nello stesso giorno ha vinto i 200 in 20″14 dopo il 9″93 dei 100, record asiatico.
” Sono deciso a vincere l’oro a Rio 2016″ ha detto il qatariota di origine nigeriana, la cui vittoria ha riaperto il dibattito ed i reclami il Africa, dato che molti atleti cambiano nazionalità per stati molto più ricchi, specialmente quelli provvisti di petrolio.
Nella foto: Adnan Almntfage dopo la premiazione, foto Reuters.
Meglio un podio rifatto per squalifiche di natura tecnica piuttosto che dettato dal doping come accade spesso negli ultimi anni!