Jo Pavey, Calvin Clemence, Laila Traby: questo il podio dei 10.000m su pista ai Campionati Europei di Zurigo svoltisi ad agosto. Proprio l’ultima del terzetto, atleta francese di origini marocchine che ha ottenuto la medaglia di bronzo in quell’occasione con il tempo di 32’26″03, è stata arrestata ieri dopo che la polizia francese ha trovato dell’EPO nel suo appartamento di Font-Romeu, nei Pirenei orientali, dove stava svolgendo uno stage di allenamento.
La 35enne, arrivata in Francia nel 2005, è stata subito sottoposta ad un test antidoping proprio nel paese in cui si stava allenando. L’atleta, però, sembra volersi difendere e rigettare le accuse che, ovviamente, sono state immediatamente mosse dai media e dall’opinione pubblica. Dopo la perquisizione, la Traby ha scritto su Facebook: “Mi hanno accusato ingiustamente, sono vittima di un complotto e mi hanno intrappolato ma io sono un’atleta integra e pulita”.
Un’altra vicenda, questa, che macchia l’atletica internazionale in tema doping, sebbene la terza classificata sui venticinque giri di pista al Letzigrund Stadion si sia difesa dicendo: “Sto attraversando un periodo difficile. La verità verrà fuori e sono fiduciosa. Diverse persone sono state con me durante questo periodo di allenamento e quindi rischiano di essere coinvolti in questa vicenda”.
Non ci resta dunque che aspettare gli sviluppi della vicenda, con un pizzico di amarezza per l’ennesima volta.
Nella foto: Laila Traby festeggia il bronzo nei 10.000m a Zurigo 2014 (FRANCK FIFE / AFP)