“Nessuno dovrebbe perdere la vita per la creazione di un impianto sportivo“.
Sono state queste le parole del campione olimpico di salto il lungo in carica Greg Rutherford, il quale si è fermamente opposto alla scelta di Doha come sede dei Mondiali 2019.
Il campione britannico ha inoltre invitato altri atleti a seguire la sua indignazione, decidendo di boicottare la manifestazione.
Doha è stata assorbita da una serie di accuse nei giorni che hanno seguito l’assegnazione dei mondiali, una su tutte lo sfruttamento di migranti per i lavori di rinnovo dello stadio ospitante. A puntare il dito sono state soprattutto le associazioni umanitarie come Amnesty International e Human Rights Watch, le quali hanno focalizzato l’attenzione sulle centinaia di lavoratori che sono morti per i risanamenti infrastrutturali che stanno interessando l’organizzazione dei Mondiali di calcio 2022 e che si intersecheranno quindi con i preparativi per la manifestazione iridata di Atletica 2019.
Nicholas McGeehan, ricercatore di Human Rights Watch, ha dichiarato al giornale Guardian: “La IAAF deve sicuramente sapere che il sistema del lavoro in Qatar rimane profondamente basato sullo sfruttamento quindi questo solleva la questione di quanto sia importante il fatto che i Campionati del Mondo 2019 dipenderanno dalla vita dei lavoratori migranti”.
Rutherford si è fortemente schierato dalla parte dei lavoratori, dichiarando che ogni atleta che si senta minimamente toccato da questi fatti dovrebbe boicottare i Campionati, per far in modo che le cose cambino.
Anche la campionessa europea dei 10.000 Jo Pavey si è unita al collega lunghista, dichiarando quanto i diritti umani siano molto più importanti dello sport. “Anche quando andammo verso Pechino 2008 ” ha raccontato Pevey, “fummo messi di fronte a questi problemi etici”.
Clive Efford, ministro ombra britannico del Lavoro per lo Sport ha espresso la sua opposizione, quando Doha è stata nominata città ospitante. “La IAAF deve essere consapevole dello scandalo del trattamento dei lavoratori migranti in Qatar. Tutto ciò porterà discredito allo sport, esorto quindi la IAAF a riconsiderare la loro decisione.”
Foto Reuters
Beh se non si vuol fare come per i mondiali di calcio di quest’anno in Brasile.. Non è giusto che la gente perda la vita per costruire impianti che sicuramente non saranno neanche utilizzati un futuro, un po’ come per le olimpiadi invernali di Torino.. Solo uno spreco di soldi, gente sottopagati che lavora in pessime condizioni.
dietro ogni grande evento sportivo ci sono molti soldi che girano e putroppo è pieno di persone senza scrupoli a cui interessa poco della vita altrui o ancora di altri che fanno finta di nulla…