Nata a Porth Arthur (Texas) il 26 Giugno 1911 da genitori immigrati norvegesi, Mildred Ella Didrikson è considerata una delle atlete statunitensi più importanti per polivalenza ed eclettismo; ha fatto scrivere il suo nome non solo in discipline differenti della Regina degli sport, ma anche nel basket, nel baseball e nel golf.
Persona di povere origini e sesta di sette figli, la giovane Ella ,appena ebbe la possibilità per aiutare economicamente il più possibile la famiglia, dovette iniziare a fare qualche lavoretto che le permettesse di portare qualche soldo in più a casa come cucire sacchi di iuta.
Le doti atletiche furono visibili sin dai primi anni dell’infanzia di Ella. Era solita giocare a baseball coi ragazzi del quartiere povero dove viveva e non c’era una volta che la palla non andasse in fuori campo. Era considerata un prodigio dell’infanzia tant’è vero che fu soprannominata “Babe” in onore al celeberrimo Babe Ruth, il giocatore di baseball più acclamato degli Stati Uniti.
Al liceo, ritenuta troppo piccola per giocare nella squadra sportiva della scuola, fu costretta ad attendere il terzo anno di studio, quando finalmente riuscì a partecipare e a mettersi in buona luce come pivot nella squadra di Basket, gioco in cui eccelleva per velocità di gambe e precisione nel tiro, diventando ben presto una beniamina dei Golden Cyclones, portati per tre anni consecutivi in finale di campionato con una vittoria.
Nel 1928, Ella lesse sul giornale del padre delle Olimpiadi e ne fu attratta a tal punto che promise a se stessa che un giorno ne avrebbe preso parte, e perchè no, nell‘Atletica Leggera?
Prese ad allenarsi ogni giorno insieme alla sorella nei modi più disparati, come saltare le siepi del quartiere. Inserita nella squadra della Employers Casuality Insurance Company di Dallas, portò praticamente da sola alla vittoria l’intera compagine durante i Trials olimpici.
Durante le gare di qualificazione riuscì ad ottenere il pass Olimpico per i Giochi di Los Angeles 1932 in cinque discipline differenti, ma in quel tempo alle donne era permesso partecipare ad un massimo di tre gare distinte e fu costretta a fare una selezione. La scelta ricadde ovviamente nell tre discipline in cui ebbe più successo alle selezioni.
Le Olimpiadi di Los Angeles, oltre che a sbarcare per la prima volta nel Nuovo Mondo, segnavano anche l’edizione numero dieci.
Ella Didrikson, nonostante la grande pressione per la consapevolezza di poter fare grandi cose, non si lasciò intimidire e fece capire al Mondo di essere nettamente la più forte: oro negli 80 m Hs con tanto di Record Mondiale (11”7), oro nel lancio del giavellotto (43,69 m) e Argento nel salto in alto (1,65 m) mancando di poco il record mondiale anche in questa disciplina.
La gara di salto in alto fu molto discussa. Ella si trovava prima a pari merito con Jean Shiley, era necessario fare uno spareggio. Il salto andò altissimo, da record del mondo, purtroppo i giudici decisero che la sua tecnica non era valida perfino illegale, (nello scavalcare l’asticella, la testa non doveva passare prima del corpo), perciò il salto venne annullato facendo si che la Didrikson si fermasse sul secondo gradino del podio. Successivamente, un video dell’epoca dimostrò come invece il salto di Ella fosse regolare.
Dopo le Olimpiadi di Los Angeles, Ella decise di monetizzare la sua grande polivalenza sportiva, iniziando quindi a gareggiare da professionista in moltissimi sport, come il Tennis, L’Hockey, Softball, Tuffi, Nuoto, Polo, Equitazione e Tiro a segno. Tentò la carriera di Golfista diventando in tempi brevissimi una delle migliori giocatrici, vincendo 41 tornei fra i quali 10 majors, diventando ben presto un astro della categoria.
Negli anni ’30 l’immagine che dava di sé alla stampa non era sempre ben vista dal pubblico, apparendo alle volte anche strafottente e dando spettacolo durante le interviste.
Nel 1938 si sposa col lottatore greco George Zaharias. La coppia non ebbe figli, e quando nel 1953 fu diagnosticato un cancro al colon ad Ella, il marito decise di abbandonare la sua professione per stare il più tempo possibile insieme alla moglie.
La Didrikson diede luogo a diversi scandali nella sua vita privata, soprattutto per il periodo storico: qualche anno dopo il matrimonio conobbe e si invaghì di una ragazza, tale Betty Dodd, con la quale cominciò una relazione sentimentale mentre era sempre sposata con George Zaharias, mostrando quel lato bisessuale di cui era sempre stata sospettata a causa della sua natura mascolina, ma questo non importò mai alla Didrikson.
Dopo che le venne diagnosticato il cancro e venne operata per ridurre il male che l’aveva colpita, tornò sui campi di Golf a giocare da professionista per dimostrare al pubblico e a sé stessa che aveva ancora quello che ci voleva per giocare da professionista in un torneo di alto livello. Il cancro aveva pian piano raggiunto i linfonodi danneggiandoli irreversibilmente e provocando dei dolori paralizzanti alla Didrikson, la quale vinse il suo ultimo torneo nel 1954 per poi decidere di abbandonare definitivamente lo sport.
Dopo tre lunghi anni di lotta contro la malattia, Ella “Babe” Zaharias-Didrikson si arrende il 27 Settembre 1956 alla John Sealy Hospital di Galveston (Texas). Ad onore di questa grande atleta, la sua nazione l’ha riconosciuta come “ Miglior atleta americana della prima metà del XX secolo”.
Ella Didrikson Zaharias rimase famosa a lungo per una risposta data ad un giornalista, il quale le chiese: ” C’è qualcosa cui non abbia mai giocato?”. Risposta: ” alle bambole”.
Foto 1: AP photo
Foto 2: Getty Images
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