Furono 3 morti e 260 feriti. Questo il bilancio dell’attentato che colpì con una forte esplosione all’arrivo della Maratona di Boston il 15 aprile 2013. Dopo più di un anno dall’avvenuto, nel Massachusetts si apre ufficialmente il processo all’unico responsabile attribuito all’attentato: Djokhar Tsarnaev ventunenne islamista originario della Cecenia.
Il suo atto contro i corridori che in quel momento stavano transitando sull’arrivo della maratona potrebbe costargli la vita, infatti, pur essendo stata abolita la pena di morte nel Massachusetts, il tribunale federale che giudicherà Tsarneav, riconosce cinquanta reati punibili con la morte.
Tsarnaev dovrà rispondere di ben trenta capi d’imputazione, di cui diciassette validi per la pena capitale, tra cui, il più grave è “esplosione di ordigni di distruzione di massa”. Il fratello di Tsarnaev, Tamerlan, rimasto ucciso nella fuga, avrebbe ucciso un poliziotto, omicidio di cui risponderà Djokhar, in quanto complice del tutto.
Gli americani sottoposti ad intervista, hanno rivelato un 62% di favore per la pena capitale, contro il 29% dei contrari alla morte dell’attentatore.
Il processo si prevede lungo e cavilloso, con la sentenza che verrà emessa per l’estate.
Da quella lunga giornata, molti dei feriti hanno dovuto subire amputazione di arti. La storia più commovente però è quella di Rebekah DiMartino, la quale rimase gravemente ferita alla gamba sinistra. Dopo un lungo calvario durato ben quindici operazioni chirurgiche, a Novembre 2014 ha preso la triste e quanto mai coraggiosa decisione di farsi amputare l’arto ormai troppo deteriorato, dopo aver comunque portato a termine la Maratona di Boston 2014 in sedia a rotelle. La DiMartina però ha fatto una cosa particolare: ha scritto una lettera d’amore per la sua amata gamba che a breve avrebbe perso.
Questo il testo originale della lettera:
” Hey it’s me.
I’m sure it won’t come as a shock to you when I say that we’ve grown apart. The love that we once had has dwindled, and this relationship has become a real burden on my life. We have been through a lot together. We have seen a lot of places, done a lot of things, and you have helped me through some of the toughest steps thus far. I promise to always treasure that. And I’m not saying this isn’t hard for me. It is. But as tough as it may be, I feel like our time together has come to an end. I need to feel everyday that by having a relationship with you, I am becoming a better person. And for a long while now, I haven’t felt like that. Instead, I feel like you are holding me back from really reaching my full potential. Now I get this is probably pretty tough to hear me say, but I have never lied to you and I don’t plan to start now. What I need is something you can’t give me anymore. And the empathy that you require, I can no longer handle. I love you. I really do. But I think I need to start on the next leg of my journey. So with that said, I have enclosed a gift certificate that I hope you will use. Go get yourself one last pedicure on me and enjoy it because tomorrow…I will be cutting you out of my life for good.
Wishing you the best wherever you end up,
Rebekah ”
Adesso Rebekah cercherà una nuova spinta ed una nuova motivazione per correre grazie alla sua nuova protesi, dimostrando come è possibile rialzarsi dopo eventi tragici come quello accaduto a questa forte mamma del Texas.
Photo by David L. Ryan/The Boston Globe via Getty Images
Le “persone” come quei due folli hanno la testa bacata e sono disposte a morire (come infatti è successo con uno di loro) per chissà quale fanatismo… Uccidendolo probabilmente li farebbero solo un piacere dal momento che, probabilmente, è convinto di aver fatto una cosa giusta. Dovrebbero rinchiuderlo a vita e dargli mondo di pensare a quello che ha fatto e di pensirsi (e non intendo in una cella con tv, cibo caldo e tutti i comodi).
*pentirsi