Un passo alla volta sempre verso un miglioramento. Sembra proprio questa la filosofia del primatista del Mondo degli 800 m David Rudisha, rientrato alle gare poco tempo fa, dopo una lunga assenza a causa di un infortunio.
Il grande corridore Keniota ha sfruttato il caldo di Melbourne, Australia, dove si è disputato il “IAAF Melbourne World Challenge”, per tornare a saggiare il suo stato di forma sui due giri di pista.
La lepre Sammy Tangui si porta davanti a tutti per dare il ritmo iniziale, concludendo il primo 400 in 51″12, lasciando quindi spazio al recordman e al treno degli atleti australiani. Rudisha non ha mai mollato la prima posizione, andando così a chiudere la sua fatica in 1’44″94, tornando quindi a correre su livelli ottimi, continuando a ricercare l’ascesa verso quel 1’40″91 che a Londra lo incoronò non solo come campione olimpico ma anche come primo uomo (e tutt’ora unico) a correre gli 800 m in 100 secondi.
La bella manifestazione Australiana è stata però illuminata da beniamini di casa, una su tutti: Sally Pearson. L’agile ostacolista si è imposta facilmente sui 100 Hs, unica a scendere sotto i 13 secondi, correndo in 12″93, portandosi dietro la giovane e nota Michelle Jenneke (13″22), diventata famosa per il suo “balletto” pre – partenza”.
Chi ha impressionato è stato il “vicino di casa” Neozelandese Tomas Walsh, classe ’92 e già bronzo ai mondiali indoor di Sopot nel lancio del peso. Walsh, dopo cinque lanci attorno ai venti mentri e mezzo, al sesto turno trova la spallata giusta e la parabola è quella buona. I giudici misurano 21,37 , nuova miglior prestazione outdoor mondiale stagionale, PB e record nazionale Neozelandese (che già gli apparteneva). Walsh scavalca quindi di 10 cm Ryan Whiting, che il 26 febbraio aveva fatto segnare la misura di 21,27.
A lanciare lontana è anche la Sudafricana Sunette Viljoen la quale ingaggia una sfida all’ultimo lancio con l’Australiana Kimberly Mickle. Il lancio vincente della Viljoen arriva dalla seconda prova, dove l’atterraggio del giavellotto segna 66,62 a cui la Mickle risponde con 66,57 che però non basta a scalzare dal primo posto la rivale d’Africa.
Sulla bella pista celeste di Melbourne si è rivisto anche un Alonso Edward ancora in fase di rodaggio, sulla strada verso Pechino 2015. Edward si piazza sui blocchi dei 200 m ed è fin da subito una spanna sopra a tutti; sul rettilineo il la distanza dagli avversari diventa incolmabile. L’unico antagonista diventa quindi il cronometro, il quale decreta per il corridore Panamense in tempo di 20″65.
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