La Maratona di Roma 2015 è alla sua 21° edizione e come l’anno scorso si svolge sotto una pioggia battente che beffarda segna le prestazioni dei 15.000 partecipanti all’evento capitolino, nel novero delle maratone GOLD Label IAAF.
La fa sua l’etiope Abebe Degefa in 2h12’23”, precedendo il connazionale Birhanu Achame che arriva solamente 10 secondi dopo 2h12’32”. Il terzo etiope Dadi Gemeda, anch’esso partito molto forte, nel gruppetto di testa, tirato dalle lepri Kibor-Kipkoech, passa forte ai 10 chilometri (30’10”) e alla mezza maratona (1h04’08”), ma poi paga pesantemente nell’ultima parte di gara, lasciando il gradino più basso del podio a Jamel Chatbi. Il portacolori della Riccardi Milano esordiva proprio ieri e, sebbene in preda a crampi e dolori muscolari, risulta lungimirante riducendo un po’ il ritmo e superando sul finale Dadi Gemeda. Quinto è Ruggero Pertile, che mette in campo tutta la sua esperienza e chiude il 2h15’40”.
Stesso copione a livello femminile Meseret Tolwalk, Alem Kifle ed Alemu Ourge sono le etiopi che prendono le redini della gara. I ritmi non sono fortissimi e le ragazze sembrano distribuire meglio le energie. Deborah Toniolo si rende conto che non può stare con loro, ma le segue a distanza. Gara intelligente la sua 1h16’43” il passaggio alla mezza maratona contro i 1h15’06” delle battistrada. Ma poi mentre Tolwalk va a vincere in 2h30’25” con un 2000 finale in progressione devastante, Kifle arriva seconda in 2h31’01”, ma Ourge va in crisi e Toniolo ne approfitta, conquistando la terza piazza in 2h36’30”.
Il romano Giorgio Calcaterra, doppia la distanza : parte insieme a tutti gli altri, arriva al 9° posto assoluto attende giusto il tempo di un controllo antidoping e riparte per lo stesso percorso. Altri 42,195 metri, raggiunge l’ultimo che sta concludendo la sua fatica e cammina con lui sino all’arrivo, incitandolo a completare la sua fatica. Simpatico “Happy ending”, di una Maratona di Roma, ancora sfortunata dal punto di vista metereologico, ma sempre partecipatissima e incantevole per i luoghi toccati.
Foto Michele D’Annibale