Usain Bolt alza i toni e chiarisce la sua opinione in tema doping riguardo al caso di Tyson Gay, lo sprinter statunitense tre volte medaglia d’oro ai Mondiali che nel 2013 era risultato positivo a degli steroidi in seguito ad alcuni controlli a sorpresa.
E’ un duro attacco quello che l’olimpionico giamaicano sferza nei confronti del rivale durante un’intervista per il magazine Runner’s World: “Mi sono davvero arrabbiato quando ho visto che gli hanno dato solo un anno. Una pena leggera solo per aver detto ciò che ha fatto e chi l’ha aiutato”, è quanto affermato da Bolt, che vuole dunque polemizzare non solo contro l’uso di doping da parte di Gay, ma anche contro la Agenzia Antidoping, colpevole di aver inflitto una squalifica di un solo anno grazie alla promessa collaborazione dello sprinter statunitense con la USADA.
Bolt ha inoltre aggiunto: “E’ sbagliato il messaggio che passa, ovvero che puoi fare quello che vuoi e se vieni scoperto basta raccontare tutto per essere perdonato” . Una così breve punizione, dunque, danneggia l’intero mondo dell’atletica e dello sport, specie per tutti quei giovani che ammirano i campioni sportivi come degli eroi leali e puliti ai quali ispirarsi.
Ma non finisce qui, perché dopo aver lanciato la propria invettiva contro chi decreta la durata delle pene, Usain Bolt si rivolge in maniera diretta all’avversario: “Se sei scorretto, allora devi essere buttato fuori dal mondo dello sport. Non voglio gareggiare contro Tyson Gay, davvero è una cosa che mi disturba”.
Una posizione chiara e decisa: il giamaicano non riconosce Tyson Gay come rivale e non sembra nemmeno essere stimolato ad un confronto con quest’ultimo. “Sapere che era forte grazie al doping, è stata davvero una grande delusione”, ha commentato a Runner’s World.
Usain Bolt prende dunque le distanze da Tyson Gay e dal comportamento che l’americano ha dimostrato in questi ultimi anni: non ci resta che attendere sviluppi in merito alla questione o, magari, una difesa alle accuse da parte dello sprinter statunitense .
Foto Gary Hershorn/Reuters
Io do ragione a Bolt perche’ anche secondo me a Tyson Gay e’ stata data una pena troppo breve. A me piacerebbe che i ragazzi come me prendessero esempio da campioni che vincono lealmente piuttosto che da persone che sono forti grazie al doping e non grazie ad allenamenti duri e costanti.
pienamente d’accordo con Bolt
Anche io sono d’accordo con Bolt.
Bello sperando che non sia anche lui dopato
Credo proprio che Bolt abbia piena ragione ! Troppo facile ” collaborare ” quando sei pescato con le mani nella marmellata ( doping) ma anche che una punizione giusta sia un riposo di almeno due anni da scontare senza se e senza ma !!!