L’aria dei Campionati di Società fa sempre bene: le squadre possono lasciarsi andare al loro folklore e gli atleti con fierezza portano avanti i loro colori con grandi risultati. Ieri a Campi Bisenzio è andata un scena una prima fase come non si vedeva da tempo per quanto riguarda il tasso tecnico, pur mancando il gran capitano Nicola Vizzoni, che attendiamo per la seconda fase.
Il weekend è stato inoltre caratterizzato da un caldo che non ha perdonato ed un forte vento che ha aiutato i velocisti nelle cavalcate al traguardo.
Un grande complimento e qualcosa di più va ad Andrea Lemmi, che in assenza di Nicola Vizzoni ha fatto involontariamente la parte del capitano della formazione bianco – verde dell’Atletica Livorno. Lemmi, che quest’inverno a Lucca era tornato al PB dopo 12 anni con 2,26, si è ripetuto sulla pedana di Campi dopo una bella sfida con i fiorentini Lorenzo Cappellini (2,05) e Francesco Fazzini (2,01). La scalata di Lemmi è partita a 2,01 e prendendo la svolta decisiva ai 2,23, dove l’alfiere livornese ha sbagliato ben due volte la misura, decidendo quindi di riservarsi l’ultima speranza per il 2,26, ovvero il PB outdoor. Lemmi, o “Bugo” per i suoi compagni di squadra, stacca, va su, passano i talloni e l’asticella trema, ma non cade. Il risultato del portacolori delle Fiamme Gialle, ad oggi, è la seconda misura europea 2015 dietro a Bondarenko (2,37) nonché la più “vecchia” delle liste mondiali, affiancando al 13° posto Erik Kynard.
C’è da dire che il salto in alto in generale ha regalato al pubblico di Campi un grande show, come la sfida tra Erica Marchetti ed Anna Pau, grandi esponenti del movimento giovanile della disciplina. La sfida, partita ad 1,66, si è conclusa ad 1,78 per entrambe le concorrenti, dove però l’alloro della vittoria è andata alla tricolore delle prove multiple indoor allieve Marchetti, per un errore in meno.
Si salta in alto e si corre veloce, molto veloce.
Finalmente si è riaperto in terra toscana lo scontro al vertice tra due delle velociste giovanili più importanti: Irene Siragusa ed Anna Bongiorni. Irene Siragusa, che ha già fatto vedere mirabilie con l’11″43 di Gainesville ha avuto ragione nella prima batteria dei 100 m sulla quattrocentista Chiara Bazzoni, stampando il gran crono di 11″63. Bongiorni, purtroppo relegata alla seconda batteria, pur non avendo lo scontro diretto è riuscita a trovare il giusto spunto tornando sui suoi grandi livelli col tempo di 11″75. La “sfida” si è ripetuta il giorno seguente sui 200 m, dove le due atlete divise da una corsia si sono date man forte, con una Bongiorni in testa fino all’entrata sul rettilineo, dove la Siragusa ha alzato i giri al motore e scivolando via in prima posizione fino al traguardo. tempi: 24″05 contro 24″32; mancavano da tempo questi spettacoli.
Non sono stati da meno i velocisti, i quali non si sono risparmiati nè sui 100 m nè sui 200 m. Il primo giorno, con le folate molto più battenti e generose, Gianluca Beltramini si è imposto con un gran finale sull’azzurrino Luca Antonio Cassano di appena 3 centesimi di secondo, ovvero 10″59 VS 10″62, ma è dal mezzo giro di pista che è uscito il gioiello.
L’avevamo lasciato con 8,03 m di salto in lungo ed un fastidio ad una gamba agli assoluti di Padova, e ieri Lamont Marcell Jacobs ha dato prova di essersi ripreso alla grandissima. Sceso in campo sui 200, il portacolori della Virtus Lucca ha spinto in curva come una locomotiva, per poi lasciarsi andare fluidissimo sul rettilineo, tagliando il traguardo in 21″09, suo nuovo grande PB. Alle spalle del poliziotto, si attacca al rimorchio verso un grande PB anche Claudio Facchielli, che fa ben 21″37.
Gara da finale ai campionati italiani quella dei 400 hs uomini, dove quasi spalla a spalla si sono portati fino al traguardo Luca Giangravè e Mattia Contini, dove però a prevalere è stato il più esperto Giangravè, con l’ottimo crono di 52″17, ad un soffio da Contini (52″33). Per le donne, il riscontro cronometrico/punteggio migliore è invece giunto dagli ostacoli veloci, in cui Silvia Zecchi ha macinato ben 955 punti, equivalenti al suo gran tempo di 14″02, purtroppo viziato da un vento oltre la norma di 2.3 m/s.
Dopo essere stati parecchio in pista, andiamo un po in pedana, nello specifico quella protetta dalla rete. Da grandi manifestazioni è stata la gara a colpi di martello, è il caso di dirlo, tra Elisa Palmieri e Micaela Mariani. Entrambe oltre i 1000 punti, rimangono sempre sul filo dei 60 metri, fino al quarto turno, quando la Palmieri ha spedito a 62,35 il suo attrezzo, lasciando la Mariani a 61,09. A fare le veci di Nicola Vizzoni c’era invece il suo molto più giovane compagno di squadra ed azzurrino l’anno scorso Eric Fantazzini, il quale ha avuto la gioia del nuovo PB con l’attrezzo assoluto, spedendolo a 54,19.
I lanci hanno visto inoltre la bella doppietta di Federico Apolloni su peso e disco, lancio del disco da cui è venuto il bellissimo risultato di 58,21. Il disco ha regalato gioie anche a Stefania Strumillo, che proprio all’ultimo lancio riesce a trovare la spallata vincente per incrementare il suo bottino grazie ad un poderoso 53,84.
Niente di particolare dai salti in estensione, dove le migliori prestazioni sono giunte dall’hop step jump di Antonio Napoletano, che all’ultimo salto accarezza i 15 m, lisciati per appena 3 cm (14,97), mentre Martina Lorenzetto non agguanta i 6 m del lungo per soli 7 cm (5,93).
Passiamo quindi ai grandi faticatori. Si è rivisto dopo una stagione traballante Samuele Dini, che di gran carriera è riuscito a tenere il passo del keniota Hosea Kimeli Kimorio ed il Ruandese Sylvain Rukundo fino agli ultimi 200 m dei 5000 m, riuscendo comunque a piazzare il gran tempo e minimo per i campionati europei U23 di 14’07″53; il vittorioso Rukundo ha chiuso in 14’02″96, mentre Kisorio si è dovuto accontentare dell’argento, non bissando così il successo nei 3000 siepi (8’48″62).
Chi invece si porta a casa un bel bis di ori sono stati Giovanni Bellino e Claudette Mukasakindi. Bellino, finanziere in forza all’Asics Firenze Marathon, fa suoi 800 m ( 1’52″00) e 1500 m (3’48″87) mentre la Mukasakindi alza il tiro con 1500 m (4’25″93) e 5000 m (16’28″00), lasciando gli 800 donne ad un grande 2’06″89 della portacolori del CUS Pisa Yus Santiusti Caballero.
Non scordiamoci dei marciatori, i quali hanno avuto i loro alfieri in Filippo Girardi ed Ilaria Mariotti. Girardi, girando su buoni ritmi e senza ammonizioni, si porta a casa i 10.000 m in pista col crono di 44’54″25; Mariotti ha invece agguantato l’oro dei 5000 m con 24’36″69.
concludiamo infine questo lungo viaggio atletico durato due giorni con le staffette 4×100 e 4×400, dove a far doppietta sono state le formazioni della Virtus Lucca maschile ed il CUS Pisa Femminile. 4×100 maschile vinta col gran crono di 41″35 da Atchori Essoh – Mandji – Giovannini -Jacobs, mentre i colleghi della 4×400 lucchese composta da Orsi – Giolitto – Ribolzi – Giangravè fermano il tempo a 3’18″78. Le controparti femminili del CUS Pisa invece si spartiscono il bottino dei due ori con 47″75 nella 4×100 ( Lanciano – Paniz – Zerbini – Lorenzetto ) ed il 3’48″25 della 4×400 condotta da Priarone – Santiusti – Morao – Bongiorni; Bongiorni che conclude le sue due ottime giornate con una frazione da 54″38.
Vorrei fare una doverosa menzione a per Stefano Gori, atleta ipovedente che con la sua guida Francesco Niccoli è riuscito ad ottenere il minimo per i campionati italiani dei 200 m categoria T11 col tempo di 30″75.
Non potevano mancare le foto dei due giorni di gare! Qui sotto trovate il link alla galleria fotografica di Chiara Montesano.
Buona visione!