Spesso le persone con qualche tipo di disabilità ci insegnano cosa vuol dire davvero lottare per raggiungere i nostri obbiettivi, cosa vuol dire avere il coraggio di provare e riprovare fino a riuscire nell’impresa.
In America, in Texas; c’è una ragazza di 15 anni specializzata nel salto con l’asta, si chiama Charlotte Brown ed ha un personale di 3.51m. Charlotte però è definita “non vedente”; nata normo vedente ha contratto la sindrome di Staalkart e ora non riesce a vedere forme, colori e profondità.
Alle paraolimpiadi il salto con l’asta non è compreso tra le gare perché ritenuta una specialità troppo tecnica e difficile da affrontare per i non vedenti.
Charlotte ha una tecnica studiata per riuscire a saltare: si fa aiutare dal proprio cane Vador per raggiungere il punto in cui inizia la rincorsa, conta i propri passi e al momento dello stacco un segnale acustico che le fa capire che è arrivato il momento di volare fino a sopra l’asticella. Di fianco alla pista stende qualche metro di prato artificiale per non correre storta sfruttando il contrasto chiaro scuro.
Non riesce a vedere l’asta ma conosce l’altezza a cui è piazzata perché la collega a cose note come la parete della camera o un’insegna.
Gareggia con i normodotati e due anni fa si era qualificata ottava ai campionati delle High School texane ma non era soddisfatta, puntava al podio ad ogni costo. L’anno successivo è arrivata quarta ma la medaglia di cartone non le bastava ed era infuriata perché ormai la tecnica funzionava, questo anno è finalmente riuscita a raggiungere il primo dei traguardi che si era prefissata vincendo la medaglia di bronzo.
Non c’è che da farle i complimenti per la tenacia e il modo in cui riesce a lottare contro gli ostacoli che la vita le ha messo davanti, sperando di vederla gareggiare finalmente con i più forti.
Nella foto Charlotte Brown (AP Photo/Eric Gay)