Tutti si sarebbero aspettati qualcosa di diverso dal Golden Spike di Ostrava, ma purtroppo il freddo e la pioggia hanno impedito agli atleti in gara di dare il 100% anche per evitare problemi fisici.
Il più atteso era sicuramente Usain Bolt, sceso in pista alla partenza dei 200. Il primatista del mondo veloce non ha reagito allo sparo nel migliore dei modi, uscendo dai blocchi con una reazione di 0.243 che lo ha costretto a rimontare, seppur in poco tempo, il resto degli avversari. Già sul rettilineo la corsa di Bolt si fa più elastica, senza tirare troppo o strafare. Il tempo è di quelli “normalissimi”: 20″13, crono che per Bolt è equivalente ad una passeggiata, ma l’atleta giamaicano si è detto abbastanza soddisfatto soprattutto per non aver rischiato troppo di incorrere in qualche guaio muscolare, cercando adesso di gareggiare il più possibile per raggiungere la condizione.
Il collega connazionale di Bolt, Asafa Powell, invece si è fatto un sol boccone dei 100 m col tempo di 10″04, anche se corsi in maniera molto prudente.
A chi non ha fatto decisamente bene il maltempo è l’azzurro Marco Fassinotti, che per il rientro in pedana ha purtroppo scelto la giornata sbagliata, meteo parlando. L’azzurro torna da Ostrava con un 2,24, misura a cui tutti si sono fermati, anche Bohdan Bondarenko, che ha deciso, passati i 2,24, di mettere direttamente 2,34 per alzare i giri del motore, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato.
E’ andata ancora peggio a David Rudisha, primatista del Mondo degli 800 m, che piazzatosi alla partenza dei 600 m, dopo 100 m tirati si agguanta con una smorfia la coscia destra, facendo quindi presagire il peggio.
Non solo Fassinotti, ma anche Irene Siragusa e Claudio Stecchi erano a far valere i colori italiani al Golden Spike. Entrambi sono finiti al sesto posto delle rispettive gare. La giovane velocista di Colle Val d’Elsa è la più veloce ad uscire dai blocchi dei 200 m, ma le americane sono più veloci. 24″09 il tempo finale di Siragusa. Stecchi, dal canto suo, parte male con la misura d’entrata di 5,20 ma si riprende bene al 5,40 passato al primo turno, niente da fare però alla misura successiva per il finanziere fiorentino.
Perde incredibilmente sui 300 m Pavel Maslak che paga un tempo di reazione leggermente più alto di Karol Zalewski (0,179 a 0,200) finendo secondo sui 3/4 di giro con 32″35, mentre Zalewski può fregiarsi della vittoria con 32″25.
Orgoglio d’Africa per Julius Yego, che fa sua la disciplina più atipica (per ora) per un africano: il giavellotto. Yego non solo vince ma incrementa in suo PB nonchè record nazionale con 86,88, diversi metri davanti ai restanti concorrenti, molti europei dalle grandi tradizioni.
Concludiamo infine con la gran prestazione della stelle e strisce Sharika Nelvis, vincitrice dei 100 hs col crono di 12″55, tempo sicuramente di valore, ma con una aggiunta: il vento spirava a – 1,7 m/s , il che vuol dire diversi decimi in meno in un momento di brezza nulla.
Foto: AP
Secondo me il 20″13 di Bolt, in questo periodo e con quelle condizioni meteo, è buono. Se avesse azzeccato la partenza e ci fossero state condizioni meteo favorevoli per “tirare” un po’ di più il tempo sarebbe stato un sub-20 abbondante…
Per il resto mi dispiace per Rudisha! spero non sia niente di grave.
Secondo me il 20″13 di Bolt, in questo periodo e con quelle condizioni meteo, è buono. Se avesse azzeccato la partenza e ci fossero state condizioni meteo favorevoli per “tirare” un po’ di più il tempo sarebbe stato un sub-20 abbondante…
Per il resto mi dispiace per Rudisha! spero non sia niente di grave.