Dopo le pesanti accuse di doping mosse dalla BBC verso l’allenatore americano Alberto Salazar e il suo Oregon Project, progetto di cui fa parte anche Mo Farah, l’allenatore sta cercando prove che possano scagionarlo dall’accusa.
In precedenza aveva già affermato di poter dimostrare la propria innocenza consegnando tutti i documenti necessari, in modo che i propri atleti, Mo Farah e Galen Rupp, potessero tornare ad allenarsi senza pensare a altro.
Salazar vuole dimostrare di non essere stato l’allenatore in carica di Mary Slaney, atleta americana vincitrice di due mondiali e detentrice di molti record nazionali, quando risultò positiva al testosterone durante i giochi olimpici del 1996. In questi giorni l’allenatore sta cercando conferme dall’atleta circa il suo reale ruolo nella vicenda, egli afferma infatti di averla allenata sporadicamente e solo su base temporanea per la durata delle olimpiadi.
Dal canto suo Mo Farah afferma di essersi precedentemente informato da Salazar circa questa questione e di aver ricevuto risposte negative, quindi si sente tranquillo.
A difendere la reputazione di Salazar c’è Lord Coe che non lo ritiene colpevole ed è sicuro che sarà in grado di montare una grande difesa che lo scagionerà da ogni accusa.
Nel frattempo John Cook, un allenatore che fu inserito nel progetto nel 2003 ma che ne uscì nel 2005, spiega quanto sia facile ottenere un Therapeutic Use Exemption (TUE); basta infatti far salire e scendere le scale per 6-7 volte ad un atleta prima di farlo visitare da un dottore in modo che risulti asmatico e possa quindi ottenere il permesso di utilizzare un inalatore. Ma che motivo avrebbe un atleta sano di usare queste medicine?
Gli interrogativi sono ancora molti, vedremo se Salazar riuscirà a tirare su una difesa convincente o se le accuse a lui rivolte sono vere.
Nella foto: Alberto Salazar (Getty Images)
Questo potrebbe essere un motivo per cui Mary Cain abbia abbandonato l’oregon project.