La sesta tappa della Diamond League in programma ad Oslo con il suo rinomato “Bislett Games” ha regalato ai colori azzurri una serata per cui gioire insieme al saltatore in Alto Marco Fassinotti.
Nella gara del salto in alto, che ormai da un paio d’anni sta dando soddisfazioni a non finire a livello mondiale, erano presenti sia Mutaz Essa Barshim che Bohdan Bondarenko.
Marco Fassinotti parte in sordina, iniziando la sua scalata dai 2,15 e progredendo senza errori fino a piantare la sua bandiera da scalatore sui 2,33, dove l’asticella sobbalza ma non cade. Per il giovane altista è l’ennesimo sigillo nazionale, appaiando Marcello Benvenuti in cima alle liste italiane all-time della specialità. Ricordiamo però che in gara ci sono due signori che hanno guardato il Mondo da oltre 2,40. Barshim non è quello delle grandi occasioni e non sembra così concentrato, tradendo la su già leggendaria leggerezza nel valicare l’asticella, commettendo un errore a 2,29 ed tre fatali a 2,36. Bondarenko fa pochissimi salti: con un errore a 2,33 va diretto ai 2,38 a cui però non trova la gloria. Vince a sorpresa Guowei Zhang che riesce al terzo tentativo a passare i 2,36, esultando da gran guascone e mancando di 1 cm il record del meeting.
C’è da dire che Marco Fassinotti ha inoltre portato avanti tre tentativi a 2,36 molto validi, con l’ultimo abbattuto con un piccolo tocco del tallone, segno che la misura è nelle sue corde.
Imprendibile sui 3000 siepi Jairus Birech che interpreta una gara da vero dominatore, anche grazie ad un evidente problema di Ezekiel Kemboi, che fin dai primi metri mostra segni di sofferenza, finendo la gara al decimo posto reggendosi un fianco. La partenza di Birech faceva promettere un tempo sotto gli 8 minuti, ma lentamente il ritmo è andato calando, col giovane keniota che è infine passato sul traguardo in 8’05″63.
Domina anche Genzebe Dibaba, in una sfida alla storia della sua famiglia: il record del meeting nonché record del Mondo dei 5000 m appartiene alla sorella Tirunesh, che nel 2008 firmò un poderoso 14’11″15.
Genzebe Dibaba parte in grande spinta, e macinando velocemente i primi 2 km, facendo ben sperare. Dal terzo km in poi però il record di Tirunesh inizia ad apparire più lontano ogni decimo che passa. Al suono della campanella ormai Genzebe Dibaba non può più ambire al record familiare ma arriva vicina al proprio personale con 14’21″29.
Vince invece con lo spunto finale Asbel Kiprop sul “dream mile“, uscendo dalle retrovie proprio sul rettilineo d’arrivo. La gara era partita con un primo giro in 55 secondi portato avanti con ostinazione da Ayanleh Souleiman. Souleiman ha tenuto la testa fino all’ultimo giro di boa ma evidentemente le energie spese dall’atleta del Gibuti erano già molte, finendo risucchiato in quarta posizione mentre Kiprop andava a prendersi la vittoria in 3’51″45.
Si è fatto il regalo di compleanno Christophe Lemaitre, che inaspettatamente beffa Anaso Jobodwana uscendo bene dalla curva e piazzandosi finalmente dopo molto tempo sul gradino più alto col crono di 20″21 sui 200 m.
Senza le colleghe più accreditate, anche Murielle Ahoure si è presa gli applausi del pubblico di Oslo, aggiudicandosi la vittoria dei 100 m in 11″03, 5 centesimi di secondo davanti alla veterana Veronica Campbell Brown.
Gran grinta e anche grande forma per il campione olimpico in carica del salto in lungo Greg Rutherford che riesce a mostrare il barlume di un a misura importante con 8,25, in una specialità che da un po di tempo sta soffrendo della mancanza di un vero e proprio dominatore.
Continua la striscia positiva anche per la giamaicana Kaliese Spencer che con 54″15 sui 400hs lima il WL della categoria, e mettendo tra sè e Georganne Moline quei 14 centesimi necessari per vincere al Bislett.
Non è la miglior gara dei 400 m vista fino ad adesso: mancano Kirani James, LaShawn Merritt e, perchè no, i gemelli Borlèe ma comunque accanto al nome del vincitore Steven Gardiner c’è scritto 44″64, tempo di gran rispetto. All’argento troviamo invece Matthew Hudson Smith, che quest’anno è venuto in Italia in occasione del Meeting di Gavardo. Non bene invece Pavel Maslak, 45″39 per lui.
Dopo l’errore al nono ostacolo di Roma, Jasmine Stowers ha corretto il tiro ed ha completato la sua gara dei 100 hs in 12″84, vincendo però al millesimo contro la connazionale Brianna Rollins.
Sta facendo le veci di Valerie Adams la tedesca Christina Schwanitz, che si può permettere di strapazzare le avversarie col primo lancio che spedisce il suo peso a 20,14, troppo lontano per tutte in questo momento tranne che per la cinese Gong, assente a questa rassegna.
Arrivederci quindi a New York, dove tra gli iscritti spunta in nome di Pedro Pablo Pichardo, prepariamoci a vederne delle belle!
Foto: Michele Fortunato/atletipercaso.net)
Grande Marco, tra i big !