Nonostante le molteplici accuse che la BBC e ProPublica hanno rivolto a Alberto Salazar, l’allenatore ha sempre speso poche parole al riguardo, non si è mai espresso molto.
Mercoledì ha invece rotto il silenzio scrivendo una lettera aperta sul sito del Nike Oregon Project in cui si difende, affermando di essere fermamente favorevole a uno sport pulito e di non aver mai fatto utilizzare sostanze vietati ai propri atleti.
In due lunghe lettere spiega passo per passo le accuse che gli sono state rivolte; si prolunga molto su Galen Rupp spiegando che l’atleta soffre di asma e di un disturbo alla tiroide ma, nonostante questo, si è avvalso solamente due volte dei TUE (Terapeutic Use Exemptions). Nel documentario della BBC, Salazar, veniva accusato di aver volontariamente provocato delle crisi di asma ai propri atleti per poter avere accesso ai medicinali per gli asmatici che non sarebbero quindi risultati doping.
Dal 2011 l’Oregon Project ha ottenuto 4 TUE per i suoi atleti e il processo per ottenerli dall’USADA e dalla IAAF è molto rigoroso, quindi le possibilità di poter sfruttare questi medicinali a proprio piacimento sono molto basse.
Dopo la difesa verso Galen Rupp e l’uso inappropriato dei TUE, l’allenatore non risparmia parole di scredito verso Steve Magness, suo collaboratore nel progetto fino al 2012 e fonte primaria della storia della BBC e ProPublica. Attraverso una vecchia intervista fatta a Magness, Salzar, dimostra come nel periodo in cui lui faceva parte del progetto non vi fossero tracce di uso di doping e manipolazioni del codice WADA da parte di atleti e allenatori.
Attraverso una dettagliata descrizione degli eventi, Salazar, smonta ad una ad una le accusa rivoltegli da Magness e lo descrive come un “poor coach” con difficoltà ad avere rapporti con atleti di alto livello e con una relazione, vietata, con un’atleta del progetto.
La seconda parte della lettera smonta invece le prove portate da altri atleti e anonimi attraverso documenti e email.
“Sono triste che tutte queste accuse siano state lasciate correre senza rispetto per la carneficina che avrebbero portato dietro” scrive Salazar; accusa la BBC e ProPublica di aver danneggiato la carriera di promettenti atleti con insinuazioni e false accuse e afferma ” Let the haters hate; we’re going to keep winning through hard work, dedication and fair play”.
Qui il link alla prima e alla seconda parte della lettera
Nella foto: Alberto Salazar (Photorun)