DIAMOND LEAGUE: Powell e Fraser senza freni a Parigi, battuti Lavillenie e Barshim

Shelly Ann Fraser PryceE’ stata una notte dei miracoli quella vissuta nella capitale francese, sia per i vincitori che per i vinti al Meeting Areva 2015.

La Diamond League regala come sempre emozioni impalpabili, come la velocità espressa in soli 100m, dove sia gli uomini che le donne hanno fatto il pieno di applausi.

Asafa Powell ha ruggito nella sua prova, correndo composto e distendendosi per tutto il rettilineo, portandosi dietro a rimorchio tutto il treno degli inseguitori. Il tabellone ha segnato 9”81 per il veterano della Giamaica, ma tutti gli occhi sono stati puntati su Jimmy Vicaut, che con 9”86 pareggia il record europeo di Francis Obikwelu (VIDEO).


Tra le donne la sfida era molto incerta, vista la presenza sia di Shally Ann Fraser Price che della giovane sprinter English Gardner, entrambe primatiste stagionali con 10”79. La partenza ha messo subito in buona luce la Price che mangia sempre più pista sotto di sè e scavando centesimi di secondo tra sè e le avversarie. Il cronometro decreta un poderoso 10”74 per la Price (MR, WL) , 10”80 per Blessing Okagbare e 10”97 per la Gardner.

Avrebbe voluto essere profeta in patria, ma purtroppo non è stato così: Renaud Lavillenie cade incredibilmente nella sua Parigi. Solo un quinto posto che ha il sapore amaro per Le Roi, al quale non resta altro che osservare Konstantinos Filippidis prendersi la gloria con una gran salto a 5,91, che vale il nuovo record greco.

Ha avuto le ali spezzate anche un’altra maestà aerea: Mutaz Barshim.

L’asticella parigina sembra maledetta per i big, infatti anche Barshim fa solo 2,29 e quinto posto anche per lui, in una gara vinta da Daniil Tsyplakov con 2,32. Ottavo l’azzurro Marco Fassinotti con 2,24.


Gara al fulmicotone quella dei 3000 siepi uomini, dove succede tutto alla fine, con l’americano Evan Jager pronto a prendersi la gloria. Proprio all’ultima barriera però cade rovinosamente, lasciando spazio a Jairus Birech, che inanella l’ennesima vittoria diamantata con 7’58”83. Jager, nonostante la caduta, fa 8’00”45, record USA.

Si decide tutto all’ultimo giro anche da disfida sui 5000 donne tra Genzebe Dibaba e Almaz Ayana, dove al suono della campanelle la Dibaba mette in quinta e spinge un ultimo 400 in 61 secondi, senza lasciare spazio ad Ayana. Tempo finale: 14’15”41.

Torna a brillare anche Zuzana Hejnova dopo un periodo buio, vincendo i 400Hs in 53”76.


Si corre molto veloce sui 110Hs uomini, dove abbiao potuto vedere un crono sotto i 13 secondi ad opera di Orlando Ortega: 12”94 il suo tempo, davanti ad un arrembante Oliver che va a sua volta sotto i 13 con 12”98; gran gara!

Battuto anche Kirani James sui 400, che si è dovuto arrendere a Wayde Van Niekerk, che scende sotto i 44 secondi con 43”96. Pensate che il giovane sud africano è il primo non americano o caraibico a scendere sotto i 44 secondi, diventando l’undicesima persona capace di tale impresa.

Poche emozioni dai salti in estensione, dove i pronostici vengono rispettati, grazie a Michael Hartfield (8,19 di Lungo) e Caterine Ibarguen (14,87 nel Triplo).

E’ un gran salto invece quello di NIkoleta Kiriakopoulou nell’asta donne, dove passa l’asticella a ben 4,83 (WL), niente da fare per le altre.

Niente da fare per la rientrante Valerie Adams, che perde l’imbattibilità, in una gara dominata dalla teutonica Christina Schwanitz con 20,31; mentre torna alla ribalta Barbora Spotakova nel giavellotto, dove ha piazzato lo SB con 64,42.

Foto Jiro Mochizuki

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