Nella notte italiana, i nostri azzurrini hanno ben difeso i colori italiani dall’altra parte del Mondo, alla rassegna iridata allievi/e di Cali.
Giù il cappello di fronte a Marta Zenoni. La giovane atleta schierata sugli 800m, ha corso la sua semifinale con una professionalità da corridore consumato, prendendosi la testa della gara senza mai mollare un solo metro alle avversarie, soprattutto alla quotata etiope Gadese Ejara.
Il tempo per la giovane bergamasca è stato di 2’05”47, che adesso può puntare la sua vista verso la finale del doppio giro di pista con una fiducia di non poco conto, facendo spazio nei pensieri ad un metallo parecchio prezioso. Il verdetto finale è rimandato a domenica.
C’è chi invece la finale l’ha già conclusa, ovvero Erica Marchetti, che si prende un ottimo decimo posto mondiale nel salto in alto, in una gara dove per prendere il podio era necessario volare oltre gli 1,82, mentre per vincere la quota da superare è stata di 1,90, misura fatta da Michaela Hruba. 1,75 la misura finale per la saltatrice pisana.
Giornata mesta per i ragazzi dei 110Hs, che non ripetono i loro buoni spunti delle batterie. Marco Bigoni finisce con l’ultimo posto nella sua semifinale, mentre a Loris Manojlovic va peggio, quando al nono ostacolo qualcosa non torna e l’azzurrino perde l’equilibrio, vedendosi costretto ad abbattere l’ultima barriera con le mani.
Grande impressione e scalata alla vetta per Alessia Pavese, che nei 200m non solo raggiunge il quinto posto delle batterie, ma diventa la terza allieva di sempre col tempo di 24”02, dietro solo a Vincenza Calì e alla campionessa italiana promesse 2015 Anna Bongiorni. Adesso c’è da passare la parola alle semifinali.
Passa il turno per il rotto della cuffia ma con gran merito anche Michele Rancan, il quale lima ancora il suo PB di ben 2 decimi, portandosi a 21”41 sui 200 e scalzando un grande dell’atletica italiana come Pavoni dalle liste allievi. Il tempo di Rancan è l’undicesimo e quindi valevole per il passaggio alla fase successiva.
E’ ripescata come undicesima anche la triplista Chiara Bertuzzi, la quale trova lo spunto giusto, migliorando la misura con cui aveva vinto i tricolori milanesi, prendendosi il suo posto in finale con 12,77.
Decima invece la classifica in qualificazione per la martellista Alessia Beneduce, che mette tre lanci tutti molto vicini tra loro come se avesse un mirino: 58,60 – 58,58 – 58,68, misure sufficienti a farla entrare tra le più forti del mondo nel 2015. La attendiamo in finale.
Escono con onore i due astisti Max Mandusic e Francesco Masci, i quali hanno saltato sui propri limiti personali senza doversi recriminare nulla. 4,90 per Mandusic, che per 5 cm non ottiene la qualificazione, mentre Masci è rimasto un pochino più indietro con 4,70.
Niente da fare per il grossetano Giacomo Marinai, che rimane un po’ sottotono rispetto al suo stagionale, con cui avrebbe potuto guadagnarsi l’accesso alle fasi finali del lancio del disco. 52,18 per l’azzurro e 19° posto per lui.
Continua infine l’avventura della giovane multiplista Sofia Montagna, che nella terza giornata iridata fa segnare 1,61 nell’alto, 14”96 nei 100Hs, 25”51 nei 200m e 10,43 nel lancio del peso, raccogliendo un bottino totale di 2993 punti, un po sotto il suo stagionale al momento del giro di boa. L’azzurra ricopre attualmente la 32^ posizione, speriamo che la seconda giornata porti miglioramenti alla giovane atleta.
Nella foto: Marta Zenoni (Francesco Lietti/atletipercaso.net)