Si sono appena conclusi i tre campionati giovanili internazionali della stagione: Campionati Mondiali allievi, Europei junior e U23. Il verdetto è chiaro e semplice da leggere. I giovani in Italia ci sono. Una squadra compatta ha tenuto testa ai migliori atleti internazionali, per niente intimoriti dai pari età del continente o dell’intero pianeta. Gli azzurrini tornano a casa con 19 medaglie, 5 record nazionali di categoria e un rinnovato ottimismo.
Dal titolo di Campione del Mondo di Stefano Sottile ottenuto saltando ben 2,20, a un solo centimetro dal record italiano ed eguagliando il PB nell’occasione più importante dell’anno, prova di grande carattere, ai quattro neo Campioni d’Europa, i due junior Yohannes Chiappinelli (3000 siepi) e Pietro Riva (10000m) e le promesse Alessia Trost (salto in alto) e Giovanni Galbieri (100m). Mentre la prima mette il sigillo alla sua carriera giovanile costellata di successi, il secondo firma il rientro ai massimi livelli dopo il bronzo mondiale da allievo a cui aveva fatto seguito una fase di difficoltà.
Non va peggio a Tobia Bocchi argento con 16,51, che se non fosse per quella bava di vento di troppo (+2.1) sarebbe stato il nuovo record italiano, tolto a due signori di nome Daniele Greco e Paolo Camossi (rispettivamente Campione d’Europa e del Mondo indoor). E ancora mezzofondo, settore che esce particolarmente rigenerato, con l’argento di Mohad Abdikadar nei 1500m, i bronzi di Yassine Rachik nei 10.000m e Osama Zoghlami nei 3000 siepi. Ma anche i quarti posti di Joao Bussotti (1500m), Samuele Dini (5000m), Ala Zoghlami (3000siepi). Confermano la vivacità del settore anche lo junior Yeman Crippa col bronzo nei 5000m e l’allieva Marta Zenoni negli 800m. Proprio quest’ultima merita una nota di merito vista la sua giovane età: già primatista italiana su 800m e 3000m, al primo anno di categoria è in grado di salire sul terzo gradino del podio alla rassegna iridata. Non va a medaglia, ma mostra stoffa per l’avvenire, l’ottocentista Andrea Romani, anche lui classe 1999, che rimane fuori dalla finale per pochissimo, 9° al mondo tra gli under18.
Altre medaglie di bronzo arrivano dalle più disparate specialità. Ayomide Folorunso sui 400hs, Filippo Randazzo al nuovo PB di 7,74 nel salto in lungo, Sebastiano Bianchetti nel peso, medaglia corredata dal record nazionale Junior. La novità Eugenio Meloni nel salto in alto e la conferma di Lorenzo Perini sui 110hs.
E poi le staffette con 3 medaglie d’argento. Dagli junior arrivano i secondi posti per entrambe le staffette del miglio con Leonardi- Vanzo- Serafini- Corsa e Troiani- Putti- Mangione- Folorunso, quest’ultime con tanto di record nazionale. Ottima anche la 4×100 promesse di Favaretto-Siragusa-Bongiorni-Herrera con Irene Siragusa già lanciata anche nella categoria assoluta e Anna Bongiorni, eccellente da allieva, che ritrova la maglia azzurra e tempi di valore in questo 2015.
Ma non solo medagliati. Bel 4° posto mondiale di Ilaria Verderio con la miglior prestazione italiana sui 400hs (57”75), il 5° di Sydney Gianpietro nel peso (primo anno di categoria), il 7° di Alessia Pavese che si migliora in tutti e 3 i turni fino ad arrivare al nuovo PB di 23”86, a 3 centesimi dalla MPI. Assente rinunciatario ma da non dimenticare, il lombardo Filippo Tortu, primatista italiano su 100m-200m che a Cali avrebbe potuto dire la sua.
Record nazionali under20 per Giulio Anesa e Noemi Stella che tornano a casa con il loro bel souvenir, entrambi quinti con il record italiano nel disco e nella 10km di marcia.
E poi le medaglie di legno di Dariya Derkach nel salto triplo con l’ottimo 13,88, di Vito Minei nella 20km di marcia e di Davide Re nei 400m.
Altri segnali importanti, come i 4 finalisti junior su 4 nel salto triplo (Bocchi, Simone Forte, Benedetta Cuneo, Simone Contaldo) e il salto in alto che oltre ad incassare 3 medaglie con Trost, Sottile e Meloni porta a casa finaliste in tutte le categorie (Erica Marchetti, Erika Furlani, Desiree Rossit).
Veniamo alle note dolenti. Rammarico per le assenze pesanti della primatista assoluta indoor di salto con l’asta Roberta Bruni, dell’infortunato Marcel Jacobs, ma soprattutto a quella magica annata di nati nel ‘93 che sul giro di pista faceva scintille. Mancavano a Tallinn Michele Tricca, Marco Lorenzi e Vito Incantalupo, che insieme a Davide Re avrebbero dovuto formare una 4×400 con ambizioni da medaglia.
Insomma, l’atletica giovanile gode di ottima salute. I ragazzi ci sono e rispondono presente nelle occasioni che contano.
In questi ultimi anni non si è potuto dire lo stesso dei grandi che sicuramente gareggiano in un contesto in cui è più difficile emergere ma che, a parte poche eccezioni, davano poche ragioni di essere entusiasti del nostro movimento.
Adesso tocca al loro. Si comincia questo fine settimana con i Campionati Italiani Assoluti in direzione Pechino, dove il confronto internazionale sarà spietato e ci dirà se anche la categoria assoluta saprà essere protagonista in ambito internazionale.
Nella foto: La 4x400m Junior F di Eskilsuna (Giancarlo Colombo/FIDAL)