Altra brutta tegola sull’atletica leggera che vede ancora una volta il proprio nome affiancato alla parola doping. Purtroppo il sospetto di atleti positivi investe ripetutamente il nostro sport che viene umiliato da sportivi impuniti e da una federazione internazionale che non riesce a risolvere in nessun modo il problema.
Questa volta a sollevare la questione è il gruppo radiotelevisivo tedesco ARD che insieme al giornale britannico Sunday Times ha ottenuto, da una fonte anonima interna alla IAAF, l’accesso a 12.000 prelievi del sangue appartenenti ad oltre 5.000 atleti e risalenti agli ultimi 11 anni. L’analisi dei dati portata avanti da due specialisti, Robin Parisotto e Michael Ashenden, rileverebbe la presenza di molti ed evidenti casi di doping proprio nei campioni di sangue prelevati dalla IAAF.
A loro si aggiunge la BBC, secondo cui le analisi confermerebbero che circa un terzo degli atleti vincitori di medaglie internazionali hanno riportato valori sospetti tra il 2001 e il 2012 per un totale di 146 medagliati, di cui ben 55 medaglie d’oro.
Ad avere il triste primato di atleti con valori anomali nel sangue sarebbe la Russia con l’80% dei suoi atleti con valori dubbi, seguita dal Kenia con 18 medaglie sospette. Gli esperti fanno sapere che tra gli atleti sospettati ci sono i nomi di 10 medagliati degli ultimi Giochi Olimpici di Londra, tra cui è assente il nome del primatista mondiale Usain Bolt.
La WADA, agenzia mondiale dell’antidoping, si dice allarmata da tali accuse e promette di indagare per fare luce sulla verità. La IAAF invece, alla vigilia del cambio di Presidente che avverrà tra due settimane e che vedrà succedere al senegalese Lamine Diack il britannico Sebastian Coe o l’ucraino Serhij Bubka, avrà l’arduo compito e il dovere di invertire la rotta e di ripulire l’immagine dell’atletica con una politica più severa all’insegna di uno sport pulito.
Qui trovate il documentario completo.
Speriamo che il nuovo presidente faccia un po’ di pulizia..