Un maestro di perseveranza e passione per il proprio sport che davvero non ha eguali. Aries Merritt nel suo piccolo ha già fatto un piccolo miracolo: entrare in finale nei 110Hs col miglior tempo d’iscrizione, evento che sui tabelloni ne fa il favorito, ma attenzione a David Oliver e Sergey Shubenkov.
Merritt è arrivato ai Mondiali consapevole dei propri disagi e dolori: una malattia genetica gli sta lentamente ed inesorabilmente portando via un rene.
Nonostante tutto e con un rene che lavora al 15% delle sue potenzialità, l’ancora detentore del mondo della disciplina, è riuscito a correre in 13”08, crono più veloce delle semi finali.
Merritt ha dichiarato di essere andato a Pechino principalmente per non impazzire e portare avanti ciò che aveva iniziato con allenamenti minati da dolori e fatica insostenibile, piuttosto che aspettare l’inesorabile fermo in una stanza mentre gli altri correvano per la corona.
L’ostacolista ha quindi deciso, contro il parere dei medici, di prendere in mano il suo destino atletico, cercando di ritagliarsi ancora una volta un posto tra i migliori del mondo, e lui che li guarda tutti dall’alto sa bene quanto bisogna lavorare per essere il più forte.
Merritt è apparso molto emaciato sui blocchi, infatti dal 2013, quando ha scoperto la malattia, non può mangiare con regolarità e non assume proteine, inoltre il suo trattamento a base di immonuglobuline gli distrugge molti globuli rossi, rendendolo affaticato. Ma questo evidentemente non importa a Merritt, il quale rischia di fare l’ultima gara della sua vita con in palio un titolo mondiale, a costo di sottoporre il proprio fisico ad uno stress ulteriore ed aggravante.
Comunque vada a finire la storia sulla pista di Pechino, l’1 settembre Merritt riceverà un rene dalla sorella, e magari potrà continuare a sognare verso Rio con la tenacia che lo sta accompagnando, come lui stesso ha dichiarato: “Questa potrebbe essere la mia ultima gara se il trapianto va male, ma io sono ottimista di poter tornare ad allenarmi per Rio. Mi piace combattere, mi piace la competizione. Questa è la mia vita, questo sono io.”
In bocca a lupo Aries, sei un esempio per tutti.
Qui sotto la semifinale vinta da Merritt in 13”08