L’era dell’oro giamaicano, l’era dei colori verdi e oro, l’era dei record del fulmine Usain Bolt è iniziata nel 2008 e gli occhi sono sempre stati puntati su di lui, anche se ogni tanto si sono spostati sull’ex primatista Asafa Powell e poi sul giovane ruggente Yohan Blake, uomini che hanno fatto la storia dello sprint grazie a record su record, e tutti insieme hanno contribuito alla formazione di grandissime staffette 4×100.
Eppure, nel computo delle medaglie c’è stato un uomo che è sempre stato lì, fin da Pechino 2008, in tutte le vittorie Giamaicane nella staffetta veloce: Nesta Carter.
Atleta classe ’85 con un record di 9”78 sui 100m, Nesta Carter ha preso parte a tutte le staffette importanti della Giamaica in tutte le rassegne, fatta eccezione per Berlino 2009, dove fu rimpiazzato da Steve Mullings, altrimenti si sarebbe avuto un cambio rodato e rodato, fin dalle Olimpiadi cinesi, e portato al culmine a Londra 2012: Michael Frater passa a Nesta Carter o viceversa.
Frater e Carter infatti hanno sempre fatto la parte dei gregari delle 4×100, quando in terza e quarta frazione c’erano le vere luci dei riflettori, con Bolt e Powell o Blake.
Eppure, per aver fatto quasi esclusivamente le staffette, i due velocisti giamaicani vantano al loro palmares, dall’era Bolt, i tre record del mondo, due ori olimpici e abbondanza di ori mondiali, tre per Carter (Daegu, Mosca, Pechino) e due per Frater (Berlino, Daegu).
Nesta Carter alla rassegna mondiale 2015 non doveva esserci, (mentre Frater non c’è dal 2012), eppure la fortuna ha bussato alla sua porta quando Kemar Bailey Cole, il titolare, non è potuto partire per Pechino. La IAAF all’inizio ha fatto problemi per far partire Carter per la Cina ma alla fine è riuscito a partire per l’ennesimo oro mondiale della sua brillante carriera da ” relay man “.
Forse è proprio questa la forza della Giamaica rispetto agli USA, fautori di numerosi errori durante il cambio in questi anni: una staffetta che si conosce e che riesce a trovare quella confidenza che evidentemente all’interno della staffetta americana ancora non c’è. Chissà se la carriera di questo highlander del posto in staffetta riuscirà a partecipare anche alle Olimpiadi di Rio, e se ciò accadesse contornato d’oro sarebbe veramente un evento statisticamente particolare nel suo genere.
Sotto, l’intervista ai quattro staffettisti giamaicani dopo l’oro conquistato.
Foto: Getty Images