NEWS: Il giudizio di Giomi e Magnani: “Mondiale frustrante”

Alfio GiomiAlfio Giomi si unisce al coro e, con costernazione, ha affidato le sue parole al sito federale, constatando purtroppo l’inevitabile giudizio: il peggior mondiale della nostra storia.

E’ proprio così infatti, secondo una analisi fatta dalla Gazzetta dello Sport di oggi, questa edizione è la peggiore, dove ancora nessun azzurro ha potuto mettere piede sul podio, e anche se Gianmarco Tamberi oggi si fregerà di un metallo prezioso, non ci sarà pietà per una trasferta Pechinese opaca, senza mordente.

Sul sito Fidal, Alfio Giomi si è preso tutta la responsabilità sull’imbarazzante mondiale, inficiato anche da importanti defezioni alla sua vigilia, come Alessia Trost e la 4×100 maschile.


Questi risultati, ha detto Giomi, ci devono far riflettere sul comportamento da tenere fino all’Olimpiade, che praticamente è dietro l’angolo. Sono mancati gli spiriti forti e decisi e quella determinazione battagliera che ha lasciato molti azzurri con un palmo di naso, anche lontani dai propri stagionali, mentre molti arrivano ai Mondiali con le pile talmente cariche da fare i PB.

L’italia è inoltre andata in controtendenza con l’europeo a squadre di Cheboksary, dove molti si dettero un gran da fare, ma oltrepassate le porte del vecchio continente due mesi dopo, l’azzurro si è afflosciato. Mancanza di cattiveria agonistica? Errori di programmazione nella stagione?


A Giomi ha fatto eco il DT Massimo Magnani, che ha espresso le sue perplessità e le sue proposte sul futuro, con una maggior integrazione di lavoro tra federazione ed allenatori, che purtroppo non sono quasi mai professionisti anche se si occupano di atleti ad alti livelli.

Magnani ha inoltre spiegato come c’è il bisogno di potenziare l’organico tecnico della Fidal, con particolare attenzione sulla ricerca medica e biomeccanica, anche con attraverso le competenze di tecnici stranieri e le compenetrazioni con le le altre federazioni italiane, per esempio quella del nuoto, che da anni ormai è sulla cresta dell’onda.

Insomma, l’Olimpiade dietro l’angolo ed i cerotti da togliere sono ancora molti, ce la faremo a tornare competitivi per volare sereni vero Rio? Ai posteri l’ardua sentenza.

 

Foto: Michele Fortunato/atletipercaso.net

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