Sembra quasi un paradosso: i più veloci non hanno vinto! Perchè nella staffetta non conta il singolo ma la squadra e la somma di ogni passaggio, preso al momento in cui il testimone si stacca dalle mani del portatore; ma perchè non rendere giustizia a questi atleti che sono riusciti a produrre qualcosa di fantastico?
Ieri abbiamo visto due grandi sfide sulle 4×400, sia maschili che femminili, dove diversi pronostici non sono stati rispettati ed a sorpresa abbiamo visto squadre portarsi a casa metalli a dispetto di altri; ma chi sono stati i due atleti più veloci delle due prove?
Uno standing ovation infinito deve essere fatto alla piccola ma atomica fidanzatina d’America Allyson Felix. Piazzata in una terza frazione giudicata controversa, ricevuto il testimone da Natasha Hastings è partita all’inseguimento della portacolori della Giamaica, già avanti di una ventina di metri.
La Felix, col suo passo leggero che sembra quasi non esprimere forza (tutto il contrario), è andata lentamente a chiudere il gap andando a superare l’atleta giamaicana a 30m dalla zona cambio, dove ha poi passato il testimone a Francena McCorory.
L’ultima staffettista americana è però caduta nella trappola della caraibica Williams Mills che, rimasta dietro all’americana, ha poi messo la freccia verso l’oro iridato.
In tutto ciò, la fatica di Allyson Felix è stata cronometrata in 47”72, crono pazzesco se si pensa che il record del mondo donne sulla prova singola è di Marita Koch a 47”60, tempo mai più riavvicinato. Seppur lanciato, questo tempo incredibile fa capire quanto la statunitense possa scendere ancora sui 400m.
Proprio a Pechino la Felix ha stabilito il PB a 49”26, risultato da cui, con una gestione più oculata, si possono togliere altri decimi importanti andando abbondantemente sotto i 49 secondi, magari avvicinando anche le prime 10 posizioni del ranking mondiale all-time, dove imperversano Germania Est, URSS e Cecoslovacchia: i famosi anni ’80 del doping sovietico. Unica mosca bianca del gruppo è Maria-Jose Perec, la francese che fu capace di 48”25 nel 1996.
Tra gli uomini i super favoriti erano chiaramente gli Stati Uniti, ma perchè non provarci?
Questo deve essere quello che ha pensato l’ultimo frazionista della Giamaica Javon Francis, il quale dopo aver preso in consegna il testimone in quinta posizione ha sparato come un cannone cercando subito di andare davanti. C’è riuscito e vi è rimasto fino agli ultimi 100m, dove però l’attendeva al varco Mr. Acido Lattico, il quale ha assunto le forme di LaShawn Merritt che, dall’alto della sua esperienza, ha atteso che Francis iniziasse ad imballarsi per andargli via rimbalzando di piedi.
Sulla scia di Merritt si sono accodati anche il portacolori del Trinidad, Cedonio, e l’inglese Rooney. Proprio Rooney è riuscito nella piccola impresa di superare, forse col primo strato di tessuto della maglietta GB, il corridore Giamaicano molto provato. Alla fine, al controllo dei millesimi, Gran Bretagna al bronzo e Giamaica alla medaglia di legno, ma Javon Francis potrà dire di essere stato il più veloce della 4×400 con uno split da 43”52.
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