Si torna a parlare di doping russo, anzi forse non si è mai smesso viste le ultime vicende.
Ma torniamo indietro nel tempo. Due anni fa Antonella Palmisano ricevette la medaglia di bronzo in seguito alla squalifica tardiva della marciatrice russa Mineyeva che aveva vinto, nell’ormai lontano luglio 2011, il titolo europeo U23 nella 20km di marcia.
Sono passati altri due anni da quel momento (la suddetta marciatrice ha già scontato la squalifica nel frattempo) e colei che fu seconda ma divenne la campionessa europea è stata squalificata anche lei per doping. Stiamo parlando sempre di un’altra russa, Nina Okhotnikova che marciò in 1h31’51” quel giorno giungendo seconda.
Dunque riscritte per la seconda volta le classifiche, la campionessa Europea U23 è diventata la spagnola Julia Takacs, seconda Antonella Palmisano, e terza l’attuale detentrice del record italiano sulla 20km Eleonora Giorgi.
Che dire, se non ci fossero state le due russe imbroglione sarebbe stata tutt’altra storia e avremmo festeggiato due medaglie sul campo. Per fortuna che le nostre marciatrici non si sono date per vinte e stanno dimostrando gara dopo gara che si può vincere anche senza doping anche ad altissimi livelli.
Quanto al doping russo siamo veramente ai limiti del ridicolo. Non ci sono più parole da spendere, nè fiducia da dare. Bisogna porre fine a questa farsa. Chissà se col nuovo presidente Iaaf cambieranno le cose come promesso…
Foto Giancarlo Colombo/FIDAL