Il 21 Ottobre, Doha aprirà le porte a coloro che hanno fatto dell’orgoglio e del coraggio dei cardini fondamentali della loro vita, andando oltre la disabilità e continuando a gareggiare in più discipline.
Oggi, al Comitato Paralimpico Italiano, di sede a Roma, è stata resa nota la compagine azzurra che prenderà il volo, speriamo d’oro, per il Qatar.
Con un’atmosfera serena a tanti buoni auspici, per una manifestazione che negli anni ci ha visto salire nel medagliere, sono stati declamati i nomi di otto donne e cinque uomini.
Al via in pista ci sarà la grande Martina Caironi, primatista e campionessa mondiale in carica dei 100 metri e del salto in lungo. La Caironi è inoltre la primatista mondiale dei 100 e 200 categoria T42. Sempre nello sprint saranno della partita Giusy Versace, Oxana Corso e Federica Maspero.
A cercare una nuova grande prestazione dalle pedane ci sarà “Assuntina” Legnante, campionessa in carica del lancio del peso F11, rifinito di record del mondo. A far compagnia sul versante lanci ci sarà anche Carmen Acunto, decana dei lanci.
Nome nuovo ma di spicco è quello di Monica Cotraffatto, la quale, pur essendo al debutto in una rassegna sportiva così importante, è tutt’altro che una novellina: la Contraffatto è stata, infatti, la prima donna soldato decorata dello Stato, per il comportamento eroico tenuto durante un grave attacco alle forze italiane in Afghanistan.
Se la Contraffatto è al debutto, Arjola Dedaj è invece pronta a far vedere di cosa è capace dopo i medagliati europei di Swansea.
Passando agli uomini, il nome che spicca subito, per tutto ciò che ha portato allo sport Paralimpico Italiano, è quello di Alvise De Vidi, l’atleta più medagliato nella gloriosa storia paralimpica nazionale, con un bottino totale di 27 medaglie (7 sono ori alle paralimpiadi). De Vidi cercherà l’ennesima gloria sui 100 e 400 T51. Sempre sul giro della morte si cimenterà Ruud Koutiki, oro europeo T20 mentre scenderà in pedana per il salto in lungo T44 Roberto La Barbera; T44 è anche Emanuele di Marino, velocista, e infine chiudiamo col discobolo F11 Oney Tapia, che cercherà una non improbabile medaglia, data la sua posizione di rilievo nel ranking mondiale di quest’anno.
Spesso si leggono notizie di sport paralimpico facendo attenzione ai nomi ma ignorando del tutto la categoria (T42, F11 eccetera), cosa vogliono dire quelle lettere e numeri?
Il Comitato Paralimpico Iternazionale ha disposto tre gruppi da cui discernere le varie classi:
Gruppi: atleti in carrozzina, atleti con disabilità o amputazione che gareggiano in piedi ed infine la Visually Impaired (ipovedenti).
Da qui, si passa all’ulteriore divisione, più nota, in lettere e numeri, per rendere eque le gare. La “T” significa “track” e “F” significa “field”, quindi gare da pista e da campo.
T/F 11-13: atleti con menomazioni visive.
T/F 20: atleti con disabilità a livello di intelletto.
T/F 31-38: atleti con lesioni cerebrali, sia “standing” che in carrozzina.
T/F 40-46: atleti con amputazioni, atleti con nanismo ed i “les autres” affetti da altri e diversi tipi di disabilità.
T 51-54: atleti in carrozzina, di cui fanno parte anche atleti amputati che, seppur magari capaci, scelgono di gareggiare seduti.
F 51-58: atleti che gareggiano seduti sul campo di gara in concorsi.
Fatta questa precisazione, auguriamo ai nostri azzurri un grandissimo in bocca al lupo!
Foto: Michele Fortunato/atletipercaso.net